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Salvini e di Maio due EROI per la terza Repubblica

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Ricordate quando in passato parlavamo di alleanza Lega e 5 stelle? Certo abbiamo anche raccontato che il movimento di Casaleggio e Grillo è un attimino strano, ha posizioni contraddittorie e spesso è stato stampella del potere, ma noi ragionavamo in modo errato  e spiego il perché. Quanto sta emergendo in queste due settimane è che gli schemi passati sono realmente terminati. Se prima se ne parlava a livello teorico in convegni o con libri e articoli, il superamento di Destra e sinistra oggi sono un fatto. Il nuovo sta realmente avanzando e lo fa con impetuosa forza, non si scompone davanti alle minacce del potere morente. Matteo Salvini, come già detto,  è il (un) vero leader, a ogni colpo risponde e a fianco, di Maio, spiega di lasciarli lavorare e poi, nel caso, di contestarli. Mentre i giornalisti di regime scrivono articoli attaccando provvedimenti e interventi del governo inesistente i due eroi, perché questo sono oggi, se ne “fottono” e vanno avanti, rispondono e presentano contratto e squadra di governo a un Presidente Mattarella obbligato a legittimare la terza repubblica.

E si, con Matteo Salvini e Luigi di Maio parte la terza Repubblica, si superano i vecchi schemi e si dà vita a un qualcosa di cui ancora nemmeno loro sanno dove li porterà, perché quanto sta avvenendo è un passaggio, è una transizione, è un nuovo percorso il cui traguardo non si intravede.

Bravi.

Il nuovo Presidente del Consiglio dovrebbe essere il professore Giuseppe Conte, che Mattarella dice essere inesperto e debole… Il Presidente cerca di bloccare i due giovani eroi, ma potrebbe fare un grande errore, perché bocciando Conte, poi, di risposta, Matteo e Luigi potrebbero decidere di essere loro direttamente i Presidenti del consiglio, e quindi dare ancora più forza e valore alla “rivoluzione” in atto.

Alcuni indicano Conte di sinistra e quindi attaccano la Lega, ma questa è una grande stupidata, la Lega non è un movimento di Destra, è una forza nuova e originale che sta sviluppando una sintesi tra istanze territoriali e nazionali, sta cercando nuove soluzioni ai problemi del paese ed è certamente il superamento concreto di concetti come destra e sinistra. Lo stesso vale per il Movimento 5 Stelle, è nuovo, giovane, arrogante, presuntuoso ma assolutamente nuovo.

Ecco allora tutti ad accusare Salvini di tradire il mandato degli elettori perché Conte non è stato eletto e la Lega ha fatto una campagna elettorale su: mai più tecnici al governo. Vero, Conte è un tecnico ma la politica è l’arte del compromesso, Politica vuol dire capacità di trovare soluzioni e tutti noi sappiamo che se Matteo Salvini avesse avuto parlamentari a sufficienza per decidere sarebbe Presidente; ma la realtà ci dice che i numeri non ci sono, va trovata una soluzione e in una alleanza di governo nuova e decisamente originale si deve essere attenti a mantenere gli equilibri. Inoltre il (forse) nuovo capo del governo (Conte) ha accettato di farsi carico di un programma da lui non scritto, di essere il capitano della squadra senza scegliere i giocatori, si è messo a disposizione. Certo avrà un bel riconoscimento, sarà primo Ministro, ma è anche vero che sarà, e tutti lo sanno, una pedina di Salvini e di Maio.

Bravi.

Matteo Salvini (anche Luigi di Maio) ha incontrato Giorgia Meloni e le ha chiesto di entrare nel governo, Giorgia ha rifiutato in quanto si è sentita esclusa per quanto riguarda il programma concordato dai due Leader. Giorgia, ha sbagliato. Se è vero che Salvini non rappresenta la coalizione ma solo la Lega è però vero che FdI ha sottoscritto il programma con la Lega e Salvini ha discusso e inserito i punti importanti che Giorgia ha sostenuto in campagna elettorale. La Meloni ha avuto una reazione di orgoglio perché si è sentita esclusa; ma dovrebbe sapere bene che in politica si deve anche incassare e, probabilmente, il non essersi seduta al tavolo della contrattazione le avrebbe procurato vantaggi nel percorso della legislazione, avrebbe potuto essere la voce critica… Invece oggi, se nasce il governo, sarà l’opposizione piccola dopo Renzi e Forza Italia e soprattutto, se il governo partirà, FdI rappresenterà le forze della seconda Repubblica in opposizione a quelle nuove della terza Repubblica nascente: da una parte un governo sovranista e identitario e all’opposizione gli amici dell’Euro e dell’Europa delle banche. Il rischio di FdI e’ quello di sparire, alla fine anche il sovranista di Destra tra votare Salvini che è presente su tutto il territorio e difende gli interessi del paese o la Meloni che vorrebbe fare lo stesso ma sta all’opposizione, anche lui sceglierà di votare Lega.

Fabrizio Fratus

 

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