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DE MAISTRE E LA CONTRORIVOLUZIONE

Intervista al nostro Martino Mora

…Pura, inaccessibile, avvolta in una eterna ombra solitaria Oscurità impenetrabile, intensa, impervia, immensa Ha dato vita agli dèi. Pura, inaccessibile, avvolta in una eterna ombra Ci crediamo liberi ma siamo schiavi. Milioni di milioni di ombre sperdute, Rumorosi andiamo per le strade Alzando solo polvere. Millions of shadows walking into nothingness, Millions and millions of shadows…

La Polvere del Branco tratto dall’album “Apriti Sesamo”, quanta verità quanta poesia! Oppio per la ricerca della perfezione la poesia ritmata la ritengo uno strumento utile a sfiorare Dio. Il maestro catanese Franco Battiato lo sapeva bene. Lo ripeto spesso, ci credo fermamente. La Poesie e la Ricerca aiutano ad arginare il dilagare del qualunquismo militante e della cancell culture ormai dilagante dell’era post-moderna.

Il passaggio verso il postmoderno  è stato interpretato  filosoficamente  da Alexander Dughin come una fase  finale del Kaly-Yuga che  manifesterebbe in modo pieno il suo lato distruttivo all’interno di un più ampio ciclo cosmico.

La tematica meriterebbe un focus ad hoc e ben più ampio di un confronto giornalistico data la sua profonda rilevanza partendo da una declinazione Cosmologica e Sapienziale. Lo faremo con la dovuta attenzione. Al momento utilizzeremo gli strumenti della filosofia e politologia per confrontarci con questi grandi temi alimentando il concetto di neopatriotismo. Partiamo dai dieci punti di riferimento presentati da Marcello Veneziani in “Nostalgia degli Dei”:  Civiltà, Patria, Famiglia, Comunità, Tradizione, Mito, Destino,Anima, Dio, Ritorno.

Per ben comprendere il Neopatriotismo bissogna coniugare tali principi, in principio, legandoli al lavoro su nuove sintesi.  Questa innovazione non può però prescindere da un’accurata conoscenza del miglior pensiero politico delle culture di Destra. Quale migliore interlocutore su tale tematica del Professore Martino Mora? Docente di storia e filosofia, appartenente alla scuola controrivoluzionaria, affrontiamo con il professore Mora una figura molto interessante: Joseph De Maiestre.

Professore Mora, ci illustri il Pensiero di Joseph De Maistre  con riferimento alle sue opere.

Il savoiardo Joseph De Maistre  (1753-1821) è stato, con il francese quasi coetaneo  Louis De Bonald (1754-1840), il  fondatore  del pensiero controrivoluzionario. Diplomatico del Regno di Sardegna, ambasciatore  in Russia presso lo zar, Si oppose alla Rivoluione francese sin dalla sua prima opera importante: Considerazioni sulla Francia(1796) . Scrisse poi il Saggio sul principio generatore delle costituzioni politiche(1814), Del Papa (1819), Le serate di Pietroburgo o Colloqui sul governo della Povvidena( 1821) e d altre opere.

Tutte gravitano su alcuni concetti fondamentali. Il primo è che la Rivoluzione è qualcosa di più vasto dei semplici avvenimenti di Francia del 1789 e seguenti,  che ne sono stati soltanto l’acme. La Rivoluzione è infatti un’epoca, l’epoca della modernità, che certo non è finita né con la caduta di Robespierre , né con quella di Napoleone e con il Congresso di Vienna. La Rivoluzione, i cui padri sono stati Locke e gli illuministi settecenteschi anticristiani,  ai quali si deve anche l’assurda dottrina, del tutto astratta,  dei diritti dell’uomo, discende indirettamente da quel “solvente universale” che è il protestantesimo, fatto per distruggere ogni fede e credenza attraverso il soggettivismo individualista. La Rivoluzione è per De Maistre “satanica”; satanica infatti  è la sua essenza, al di là delle apparenze umanitarie . Ad essa può opporsi solo la vera religione, quella cattolica, e il suo Pontefice, unica autentica autorità spirituale e quindi universale.

Un autore come Joseph De Maistre  è certamente figlio del suo tempo ma i suoi scritti possono essere utili ancora oggi. Quali gli insegnamenti?

Innanzitutto c’è da dire che De Maistre è un autore  profetico. A lungo considerato estremista, eccessivo, “reazionario”, oggi si rivela più attuale che mai. Non è forse il mondo extraoccidentale ad identificare sempre più  spesso come “satanico” l’Occidente? Non è forse vero che proprio oggi emergono più chiaramente quegli aspetti  nichilistici e dissolutori (dalla sodomia  eretta a modello di vita all’aborto elevato a “diritto”, dagli insetti commestibili, ai bambini fabbricati in laboratorio o dati in adozione agli orchi  )  che i nostri avi avrebbero considerato come degenerazione  assoluta? Non è forse vero che oggi la secolarizzazione,  investendo anche la stessa Chiesa cattolica, sembra portare il mondo alla completa desacralizzazione, anzi al nichilismo totale? Non trionfa forse il  sistema orgiastico-mercantile americanoide nella sua forma più laida e sovversiva? Non sembra avverarsi  il trionfo anticristico di quella città terrena  che San’Agostino definiva come  basata sull’amore di se stessi? Proprio oggi, alla fine di un lungo percorso di Sovversione, possiamo capire  l’acutezza dell’analisi di De Maistre. E possiamo affidarci alla sua ricetta: la Controrivoluzione. Essa non è, avverte De Maistre, “ una rivoluzione di segno contrario, ma il contrario della rivoluzione”. Ciò distingue chiaramente la Controrivoluzione dai nazionalismi autoritari e dai fascismi  (una rivoluzione di segno contrario) , come dai conservatorismi liberali, sempre destinati  alla resa.  La Controrivoluzione sarà  la restarurazione, se Dio lo vorrà, di una civiltà gerarchica, sacrale, cristiana, comunitaria e ovviamente antieconomicista e antiplutocratica.

Paolo Guidone

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