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GRANDE E’ LA CONFUSIONE. ECCELLENTE QUINDI LA SITUAZIONE

E’ giunto il momento di “indicare una via”, gli eventi hanno accelerato la crisi del sistema UE. Ora più che mai è fondamentale rinforzare, perfezionare o attuare una strategia che miri alla costruzione di un potere che abbia due caratteristiche: instaurare in Italia un governo che sia “amico del popolo” e allo stesso tempo inviso alle oligarchie UE.

Breve ricapitolazione della lotta alla tirannia UE

Sono già alcuni anni che tutto l’insieme dei movimenti che genericamente indichiamo come “populisti” e “sovranisti” si mobilitano intellettualmente e politicamente contro la grande gabbia “neototalitaria” chiamata Unione Europea.

Questo blocco di forze, ha ottenuto due grandi risultati: svegliare gli italiani da un lungo torpore, dell’intelletto e della partecipazione politico-sociale; portare al potere alcune delle sue istanze, in particolare con il governo “giallo-verde”.

Il governo giallo-verde è stata una delle espressioni del nuovo potere “populista/sovranista” diffusosi anche in altre esperienze mondiali, ma forse il primo e l’unico ad avere integrato entrambi gli aspetti del movimento ovvero l’identitarismo della Lega e la “giustizia sociale” del M5S.

A questo avanzamento, le oligarchie hanno risposto contenendo la manovra, inserendo loro uomini all’interno dell’esecutivo o limitando e boicottando il più possibile l’azione governativa, grazie all’azione delle burocrazie ministeriali e del mainstream mediatico-culturale.

Il tutto fino allo sfaldamento dell’esperimento gialloverde che, col Conte 2, ha riportato gli europeisti al potere, svuotato il M5S di ogni carica “antisistema”, e più in generale riallineato il governo italiano ai voleri del globalismo.

Infine si è concesso qualche beneficio al popolo, qualche legge dal taglio “sociale”, e si son fatte proprie un po’ di battaglie “anti UE”, almeno in minima parte e nel suo aspetto formale.

Proprio come nei grandi processi rivoluzionari, infatti, a un certo punto la “struttura di potere” vigente “sussume” le istanze del movimento che le si oppone. Tuttavia ben poca cosa, semplicemente “mettere una toppa e rimandare il grande scontro”!

La situazione attuale: l’imprevisto Coronavirus e lo sfacelo europeo e dello Stato italiano

Ma tutto ciò non aveva previsto il fattore incontrollato! Il grande imprevisto, già artefice di svariate trasformazioni e rivoluzioni nella storia, in questo caso la “pandemia Coronavirus”! Certo, ci si aspettava che una crisi in avanzata fase di dispiegamento e su più fronti, potesse portare ad una accelerazione brusca, ma non proprio in questi termini e non di certo per via “infettiva”, “medica”.

Una pandemia, sulla quale ora a poco serve entrare nel merito del come sia scaturita, o del come sia stata gestita, ma che ci pone direttamente davanti all’evidenza.

Innanzitutto, che la “gabbia eurocratica” non è in grado di gestire nulla, non i processi migratori, figuriamoci un imprevisto del genere! Che le stesse oligarchie al comando non possono e non vogliono prendere decisioni in favore del popolo europeo. E ancora, che il governo nazionale è assolutamente incapace, nonostante la scaltrezza di Conte, e che la sanità italiana è a pezzi, grazie ai tagli delle varie politiche “lacrime e sangue” degli ultimi anni.

I nostri compiti: governo sovrano e mobilitazione totale nazionale

Si prenda atto, ora, definitivamente, che non è più il momento di tergiversare! Si mettano al bando scoraggiamento ed egoismi vari e di vario tipo.

Bisogna avanzare nel livello dello scontro e incanalare nel modo giusto la rabbia e il malcontento popolare, evitando che si disperda in iniziative senza senso, se non addirittura dannose e violente. Ma soprattutto va costruita l’alternativa, il “nuovo modello” e mettere in pratica con intelligenza ed elasticità il modo per arrivarci.

E’ fondamentale che le forze sovraniste maggioritarie (Lega e Fd’I) siano esse stesse a dirigere una tale mobilitazione, poiché sono le uniche tecnicamente in grado di farlo. Bisogna portare a quello stato di cose, per cui alla fine dell’emergenza si costruisca un vero governo delle “forze sovrane nazionali”, che scalzi quello attuale, anche col sostegno della piazza.

Si mettano il più possibile in condizione di non nuocere quei partiti e raggruppamenti di forze che sono l’espressione massima del potere della finanza internazionale, e del globalismo politico ed ideologico nel complesso (PD e tutta la congrega dell’associazionismo lobbistico “politicamente corretto”).

Si giunga al più presto ad un regolamento di conti, che consenta con gli stessi codici del diritto internazionale di sanzionare i grandi affamapopoli e massacratori della nostra epoca, della specie dei Lagarde, von der Layen, ma anche degli italiani – anti-italiani – Prodi, Monti, Napolitano e Fornero.

Si spingano dalla base – a partire da tutto quell’arcipelago culturale e organizzativo populista, sovranista e identitario – i grandi partiti sopracitati, ad attuare provvedimenti davvero utili al nostro popolo.

Servirà per farlo con cognizione di causa e saggia direzione, e per scoraggiare la riproposizione di politiche e personalità che sono esse stesse l’incarnazione massima del male della nostra epoca, se non in funzione temporanea e meramente strumentale (es. certe tendenze liberiste e Mario Draghi).

Si colleghi meglio quest’arcipelago, mettendosi in rete, smettendola con inutili egolatrie della personalità e del gruppo, pur non avendo l’ambizione, anche inutile, a fare un movimento o un partito unico.

Invece, è necessario aumentare la spinta propulsiva, la formulazione di proposte e istanze il più possibile condivise, nonostante le sensibilità talvolta inconciliabili, ma che in questo momento storico vanno messe in secondo piano.

Roberto Siconolfi

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