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GIU’ LA TESTA. A MANI PULITE

La libertà individuale, per me sacra, sacra per me e quindi sacra anche per tutti gli imbecilli che chiedono la legge marziale, è impedita da un governo che, malgrado Max Weber abbia scritto la gabbia d’acciaio, taglia la testa a chi ha mal di testa. Bravissimi. Il biofascismo si sta disponendo nella sua forza dirompente dichiarando, nei fatti, la fine della politica e l’avvento della tecnica. Autentico titano indiscutibile.

La democrazia, mediazione tra le parti, massacrata dalla pusillanimita’ dei politici che oggi, e mai come oggi, coincidono tutti dentro il totalitarismo virale. Chiudere tutto fuorché per gli operai, questi possono anche crepare. Operai, che schifo. In pratica, aprite le finestre, si vede il coprifuoco. Le scelte drastiche sono dettate non dalla scienza, che mai è dogma, ma dalla lettura dei like e megalike dettata dal social. Biologi dicono e contraddicono. Solo il like alla fine decide, l’applauso del grande fratello. Il ragionamento viene bandito. Troppo lungo o complesso. Cum plexo, piegato dentro. La verità non è mai pura e semplice. Lo scrive il povero Oscar Wilde, ma fa niente.

Avanti. Avanti così nella robotizzazione. In questi momenti, gravissimi, è necessario criticare il governo, mai come nella miseria si deve cogliere le contraddizioni. E rilevarle. Il ci sarà tempo dopo è argomento dei miserissimi. Cioè la maggioranza, dimentica per definizione. Il dopo è la storia che nasce dall’acriticita’ odierna. E il dopo era già ieri. Pandemia, emergenza, spesa a piè di lista. La grande abbuffata si annuncia. Laviamoci le mani. Intanto il Parlamento è deserto. Laviamoci le mani. E si taccia. Giù la testa. A mani pulite.

Emanuele Torreggiani

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