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JOKER: LA REALTA’ E’ BEN PEGGIORE

Bel film Joker. Soprattutto, egregiamente interpretato. Doveroso però evidenziare una pecca: la pretesa di ergersi a perfetta rappresentazione della società attuale. Sicuramente su alcuni elementi strutturali ci siamo: la solitudine e la metamorfosi sociale degli uomini ornai divenuti meri individui, l’esasperazione delle classi meno abbienti, il personaggio ottimamente rappresentato OLTRE il bene ed il male (e quest’ultima cosa è uno dei più grandi meriti del l’ideatore), ecc…Più imprecisa l’analisi delle cause. Nel film pare quasi che il menefreghismo borghese stia alla base di tutto. In realtà è sì una causa scatenante, tuttavia la radice è composta da ben altro: una città senza anima, uomini senza ragioni a cui dedicare la propria vita, l’assenza di un’identità collettiva che crei legami comunitari tra gli uomini. Questi sono i reali elementi che indirizzano poi una certa borghesia verso il benessere ed il profitto come unica ragione di vita, dalla quale ne consegue il menefreghismo verso le altre classi. Ma la lotta di classe non rappresenta la vera battaglia, è solo contingente.Non è un caso che anche i “buoni” di Gotham si limitino a preoccuparsi maggiormente per l’ordine costituito che per qualche valore da difendere.Dagli americani, d’altronde, non possiamo pretendere chissà cosa.Superficiale poi la rappresentazione della violenza borghese. L’individuo in giacca e cravatta un realtà non usa più le mani, si limita al disprezzo e, appunto, al menefreghismo. L’unica violenza che è in grado di attuare è quella fatta a distanza, con bombe e missili.Joker è vittima e carnefice di un mondo malato, ancor prima che con disparità economica.Sommando tutti questi fattori, sottoscrivo quanto affermato dall’amico Manuel Cipollone: Joker non è una Greta armata, come la critica vorrebbe proporci. È un Breivik.

Lorenzo de Bernardi

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