E PARLIAMO ANCHE DI PAOLO BECCHI
È di recente uscita l’ultimo libro di Paolo Becchi “Italia Sovrana”. Docente di filosofia del diritto all’università di Genova , già vicino al MS5 è come risaputo oggi vicino alla Lega Salvini. Consigliando a tutti questo importante libro di cultura sovranista e identitarista, vogliamo fare in questa sede una serie di riflessioni sull’ultima fatica di un intellettuale che non solo non ha paura di definirsi populista, ma che fornisce un contributo prezioso alla cultura sovranista.
Notiamo per prima cosa che il saggio è perfettamente in linea con la battaglia del nostro sodalizio, quando afferma che l’identitarismo e il sovranismo sono gli assi fondamentali della nuova Europa che vogliamo andare a costruire. Per identità intendiamo il sano senso di appartenenza a territori “patrii” e a valori tradizionali, che non è come sostiene la neolingua liberal “chiusura” “xenofobia” “omofobia” ma il rispetto della legge naturale, che solo una sovranità garante di valori può difendere a dispetto di logiche tecnocratiche liberiste.
Altro punto importante è l’artificiosa contrapposizione tra indipendentismo e sovranismo. In realtà le spinte autonomiste e indipendentiste non sono per un superamento dello stato nazionale tout-court ma per uno stato nazionale alternativo. Di conseguenza, non si capisce perché sovranismo e federalismo althusiano non possano andare d’accordo come sostiene Becchi e abbiamo sostenuto in un nostro articolo. Un altro punto importante sostenuto da Becchi e dal nostro Vincenzo Sofo è che il sovranismo non è antieuropeo, ma anti-globalista.
Semmai diviene anti-europeo opponendosi all’azienda con sede a Bruxelles che, tradendo i caratteri dell’identità europea e gli interessi dei popoli che la compongono, diviene essa stessa promotrice di meccanico globalismo.
Semmai è l’Unione Europea a essere contro la natura della nostra civiltà, che manovrata da centri di potere apolidi spinge all’immigrazionismo e all’appiattimento delle culture e degli individui. Ma anche in questo caso i buoni rapporti tra il nostro sodalizio e alcuni ambienti mussulmani legati a Davide Picardo smentiscono clamorosamente le accuse di xenofobia. In linea con la migliore filosofia eurasiatista di Alexander Dughin, l’essere identitari va col rispetto di tutte le identità, l’esatto contrario di un falso umanitarismo, peraltro solo teorico.
Tornando al libro di Becchi che, in un’intervista ad Alexander Dughin, ribadisce la dicotomia che noi sulla scorta di Ferdinand Tonnies chiamiamo comunità/società. Oggi l’essere comunitari significa avere i piedi per terra nel locale, nella Patria che calpestiamo con i piedi, quella reale, che ruota attorno alle nostre famiglie, al vicinato ignorato, ai consigli comunali non partecipati, al territorio sfruttato, alla piccola economia morente, all’artigianato locale ormai morto, ma capaci di avere una visione del mondo a 360 gradi.
Ed è interessante come l’ultima uscita editoriale di Paolo Becchi, personaggio conosciuto a livello mediatico, si innesti in un poco conosciuto mondo di blog, scrittori, associazioni che, spesso lontano dai riflettori, elabora un pensiero sovranista e identitarista alternativo al mainstrem. Becchi incoraggia la Lega ad elaborare una compiuta cultura sovranista e identitarista e aggiungiamo che il leghismo ha oggi l’opportunità di pescare in questi circuti culturali alternativi nuove leve per creare una classe dirigente risolutamente sovranista e identitarista.
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