MATTEO, IMPARA DALLA SCONFITTA DI MARINE
Come le riflessioni della Le Pen possono aiutare il progetto sovranista
Il Fn deve rinnovarsi profondamente per essere all’altezza di questa opportunità storica.
In occasione del discorso con il quale ha ammesso la sconfitta, Marine Le Pen ha proposto ai suoi militanti la possibilità di avviare un processo di trasformazione del progetto politico sovranista francese allargando l’appello a “tutti i patrioti”. La riflessione politica di Marine Le Pen rappresenta un’analisi che può essere traslata anche al di qua delle Alpi, ossia nella dimensione politica sovranista e identitaria italiana. Occorre, pertanto, allargare gli orizzonti di tale progetto che non può essere riduttivamente leghista o populista.
In primis ciò che risulta importante approfondire è la dicotomia sopra-sotto, che sia in Europa – quale Europa? – sia in Italia prevede la contrapposizione fra i finanziaeri, i banchieri, le caste e chi invece dal basso vive l’indigenza, la disoccupazione, l’inattività, la disperazione. È opportuno quindi che un progetto politico sovranista italiano credibile e numericamente forte parta da chi “sta sotto”. Un progetto che intercetti nelle periferie esistenziali i bisogni ma che sia in grado di oltrepassare gli steccati della protesta e accompagni i cittadini in un percorso condiviso di proposte frutto della partecipazione attiva.
Di cos’altro ha bisogno questo progetto onde deragliare sui binari di una pseudo classe dirigente contraddistinta da medagliette di cartone? Per rispondere a tal quesito sarebbe opportuno analizzare il tentativo, dai risultati poco entusiasmanti, del progetto leghista al sud. Tra pochi giorni si concluderanno le procedure formali per la presentazione delle liste per le amministrative. Se per esempio si analizzasse in quanti comuni della Puglia (regione in cui si vota in 55 comuni) il movimento NCS, presente-assennte sul territorio dal 2015, abbia intenzione di presentare liste e propri candidati allora si assisterebbe ad un’osservazione fenomenologica deludente e a tratti imbarazzante come quanto avvenuto nel comune di Molfetta.
Infine ci si auspica che dopo la determinante assemblea federale del 21 maggio, Matteo Salvini si faccia promotore di un progetto politico trasformativo e inclusivo e soprattutto strutturato da una classe dirigente seria, credibile e competente.
Francesco Magrone
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