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Lettera a uno scozzese che ha votato per il NO

Un esito indigesto che solo un buon Lagavulin ci aiuterà a metabolizzare

Caro amico scozzese, senza mezzi termini, col tuo voto di ieri per il “no” hai deluso il mondo intero. Le occasioni per diventare indipendenti senza spargimenti di sangue non sono molte nell’intera storia di un popolo. Vedi, sono anni che sento parlare di voi. La mia generazione è cresciuta guardando “Braveheart” e ci eravamo fatti un’altra idea di voi e della vostra secolare battaglia. La storia v’è passata di fianco e voi l’avete snobbata. Certo, avrete tutte le scusanti del mondo. Le sirene dell’economia già ululavano da anni, tanti giornalisti dipingevano scenari catastrofici, il finanzcapitalismo in caso di indipendenza minacciava azioni punitive. Capisco bene che gli ideali non si mangiano, che nel mondo in cui ci troviamo è più importante avere qualche euro in tasca che qualche idea per la testa. Ma nulla vi vietava di tornare indietro, tra qualche anno, e riabbracciare la vostra regina. Per molti anni, forse per sempre, non potrai più votare per la vostra indipendenza. Pensa ai tanti popoli del mondo che non hanno avuto la vostra possibilità. Pensa in che modo l’avete buttata via; in ogni caso il popolo è sovrano e non posso che farvi tanti auguri lo stesso. Possono promettervi la luna e regalarvi il sole. Se perdete la possibilità di tessere da soli il vostro destino, però, siete comunque sudditi, siete comunque perduti.

Marco Bordonaro

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