Ecco perchè il Movimento 5 Stelle è uno strumento del Potere
Nato per fare la rivoluzione, in realtà il M5S è il tappo che la impedisce
A noi, in realtà, Beppe Grillo sta simpatico. E dice anche tante cose giuste. Anche tante sbagliate, s’intenda, ma di ‘sti tempi sentir dire qualcosa di buono è già tanta manna, mica possiamo pretendere troppo. E poi, chi è dotato di forte spirito antisistema non può non aver accolto favorevolmente – in suo principio – l’avvento del Movimento 5 Stelle. Certo, molti si sono fatti prender dall’invidia e dalla competizione (tipico difetto di femminil matrice), ma l’osservatore attento non può non aver colto in questa novità un’opportunità. Più forze si pongono come obbiettivo l’abbattimento dello status quo, meglio è; se si mettono d’accordo, meglio ancora.
Il punto è che, da quando i grillini hanno fatto il boom, nulla è successo. Un movimento come quello di Grillo, con tutti quei propositi rivoluzionari e con tutta quella capacità di catalizzare la rabbia dei cittadini stravolti (in un momento in cui la Lega Nord viveva la fase di crisi pre-resurrezione Made in Salvini), è riuscito ad invadere il Parlamento con un’orda di deputati e senatori. 25% di voti significa 1 elettore su 4. 25% di elettori talmente incavolati da votare 5 Stelle, uniti a tutti coloro che – ancor più incavolati – alle urne non si presentarono, vuol dire avere in mano la bomba atomica. Roba da far luccicare gli occhi a qualsiasi aspirante ribelle. E infatti da più parti si auspicò una “collaborazione a progetto” con la Lega Nord… così la parte destruens sarebbe stata assicurata.
Eppure, ad un annetto di distanza dalle elezioni politiche, abbiamo assistito a qualcosa di inedito: un partito supportato da un cittadino su quattro, che incide nulla nell’attività del Parlamento all’interno del quale è primo attore protagonista. Molte urla, molte manifestazioni… ma fatti zero.
Senza richiamare i campanelli di allarme suonati dalle frange complottiste, che sottolineano le ambigue radici del Movimento 5 Stelle e della sua eminenza grigia Casaleggio, e senza gridare all’inesperienza dei rappresentanti grillini, è sufficiente riportare quanto detto dallo stesso Beppe Grillo qualche giorno fa: senza il Movimento 5 Stelle, ci sarebbe la rivoluzione.
Vero. Verissimo. Il Movimento 5 Stelle, nato con l’intenzione di fare la rivoluzione, in realtà è il tappo che impedisce la rivoluzione. Con i suoi “vaffanculo” generalizzati riesce ad incanalare e neutralizzare l’esasperazione, sentimento che altrimenti verrebbe sfogato senza freno facendo tremare istituzioni e territori… proprio come accade in altri Paesi. Se pensiamo che oggi pare sia arrivato a raccogliere quasi il 30% dei consensi, ci si rende conto che questa percentuale così utilizzata consente al Sistema di restare in piedi. Se traslocasse nell’astensione, infatti sarebbe subito insurrezione e crollo dei Palazzi, e la parte destruens sarebbe compiuta. Unico problema: mancherebbe la parte costruens e quindi dopo poco tornerebbe al potere il solito Potere.
Il Movimento 5 Stelle è dunque uno strumento del Sistema, magari inconsapevole per quanto riguarda Grillo, magari consapevole per quanto riguarda Casaleggio. Sicuramente consapevole per quanto riguarda il Sistema, che infatti – spaventato dall’alleanza identitaria europea messa in piedi da Lega Nord, Front National e compagnia (questa sì, vera minaccia allo status quo) – è tornata tramite i media a dar spazio ai pasionari grillini.
Tra i due mali, meglio quello che non fa male.
Vincenzo Sofo
PS. Di seguito la nostra intervista a Massimo Fini su Europee, 5 Stelle e Lega Nord
(tratto da http://www.lapadania.net, titolo originale: “Anche Grillo è il Sistema. Ecco perchè”)
Chiave di lettura sociologicamente giusta, ma politicamente sbagliata.
Io stesso, registrando che qui da noi neanche una vetrina è scoppiata, provoco i miei amici suggerendo che Grillo possa essere la segreta espressione dei poteri forti, che lo usano come cloroformio sociale.
La verità è però che il moVimento annuncia da sempre la sua intenzione di condurre la rivoluzione civilmente, nelle urne, sfruttando cioè gli stessi presupposti democratici (e apparentemente pacifici) che ci hanno condotto sin qui. Un cavallo di Troia che ciascuno di noi inserirà cioè nell’urna, proprio domani.
Quindi mi spiace, se il moVimento è un “tappo”, l’esserlo fa esplicitamente parte della sua strategia. Che, finora, si sta rivelando vincente, mi sembra…
Ciao
Caro Andrea, capiamo il ragionamento, ma se vuoi utilizzare il sistema devi conoscerlo e adeguarti ai suoi strumenti. Nello specifico, tutti sanno che questa democrazia rende impossibile raggiungere il 50%+1 dei voti; dunque, rifiutare ogni alleanza significa rifiutare la possibilità di governo. Dunque, essere un tappo può esser sì una strategia… ma per fingere la rivoluzione evitando di farla.
Concordo sulla seconda frase. Non sulla prima.
Al 50% più uno dei voti non ci si arriva (lo dice la legge di Asch).
Ma sulla prima… ahimè no. Per due motivi:
1) Si può cambiare il sistema anche non utilizzandolo (e, conseguentemente, non governandolo); ma… da fuori, inducendo con l’esempio e con la minaccia un comportamento diverso. Esempio concreto? La pretesa del M5S del voto palese per la cacciata di Berlusconi e Genovese. Se il M5S non fosse stato presente, oggi B. siederebbe ancora a Palazzo Madama! Quindi, l’esempio virtuoso indirettamente cambia le cose. Anche se non si hanno leve del potere in mano.
2) Adeguarti a sistemi marci e fallimentari, se all’opinione pubblica può apparire come una forma di democrazia partecipativa e di compromesso, in realtà INQUINA i princìpi. I valori della coerenza e dell’intransigenza sono a mio parere non negoziabili. A costo di scomparire! Come ci insegnarono due magistrati di nome Giovanni e Paolo (i cognomi ora mi sfuggono…).
Il M5S morirà di coerenza. L’ho già detto in tempi non sospetti. Peccato. Un buon esempio sarebbe servito…
Ciao
Tutto l’articolo è assolutamente sbagliato per principio. Vi spiego il motivo. Il Vostro presupposto è quello che banalmente il m5s non essendo al governo di fatto supporta il sistema mantendo in vita una falsa democrazia, contrariamente ci sarebbe una rivoluzione; il m5s non è al governo semplicemente perchè in maniera incostituzionale gli è stato impedito: 1)non esiste un paese dove sx e dx stiano insieme perchè così facendo annullano il voto: si possono capire le piccole cordate ai partiti grossi ma non vi logica per i due principali attori della scena politica che dovrebbero avere nel prorio dna ideali se non appunto quella di estromettere il vincitore delle elezioni; si badi bene che il movimento a gennaio 2013 doveva essere al governo e avrebbe poi dovuto decidere con quale parte collaborare per avere i numeri 2) napolitano non doveva essere più rieletto perchè incostituzionale 3) le cariche più alte dello stato stanno continuamente distruggendo il dibattito in aula attraverso strumenti non costituzionali(ghigliottina,canguro..) 4) berlusconi dovrebbe essere in galera e quindi dal punto di vista costituzionale non dovrebbe esistere nella politica…..
ci sarebbero altri punti ma lasciamo stare, questi sono ampiamente sufficienti.
E poi una cosa: voi veramente pensate che si possa fare una rivoluzione in italia, cioè una guerra? ah, si?
ma con quali armi e con al comando chi? Il più grande errore è proprio quello di pensare che si possa riportare ugualianza fra i cittadini attraverso questi strumenti cosidetti della democrazia e il m5s è la più grande affermazione democratica che la storia abbia mai conosciuto, ma che non servirà a nulla se non supportata da azioni militari che peraltro mai esisteranno perchè altrimenti ci sarebbero già state. Se si vuola cambiare qualcosa allora vanno unite le forze democratiche(m5s) e le forze militari(armi,organizzazione militare, convincere le stesse forze dell’ordine….ecc). MA EVITATE DI SPUTTARE IL MOVIMENTO
Definire M5S come “la più grande affermazione democratica che la storia abbia conosciuto” è inesatto. I ventottomila voti delle “quirinarie” lo rendono “la SECONDA più grande affermazione democratica che la storia abbia conosciuto”, dopo le ultime elezioni comunali del Comune di Vigevano (PV).
Baci.