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Ciucciare l’alluce di Silvio: lo sport preferito dei cammmerati

Riparte, da parte dei destrorsi, la svendita della dignità in cambio di sgabelli

Quando la neve si scioglie, si vedono gli stronzi.

(proverbio calabrese)

L’ultima trovata di Storace ha del rivoluzionario, si chiama doppio tesseramento. E siccome è talmente assurda come cosa che molti di voi potrebbero (legittimamente) non credere a quel che raccontiamo, iniziamo usando proprio le parole del leader de La Destra: «Gli italiani hanno dimostrato che non vogliono più saperne dei piccoli partiti» ha spiegato l’ex governatore del Lazio al termine della Direzione… e così noi vareremo una riforma statutaria che per la prima volta autorizzerà la doppia tessera».

Il camerata Storace ha pure il coraggio di spacciarla come una scelta di cuore per il bene degli italiani. Si dimentica però di spiegare, agli italiani, a che cosa serve allora tenere La Destra se è lui stesso il primo ad ammetterne l’inutilità per il popolo. Semplice, serve a Storace. Gli serve a presentarsi alla corte di Berlusconi con un pacchettino elettorale da vendere in cambio di una poltrona… o anche una seggiola… insomma qualcosa su cui sedersi perchè il lavoro e la fatica fanno paura. Non a caso, sebbene ancora non sia stato deciso in che cosa si declini esattamente la possibilità di doppio tesseramento per i militanti, è già chiaro che non ci sarà totale libertà ma un indirizzo su quale seconda tessera scegliere: quella di Forza Italia. A dirlo, è sempre Storace.

Quale sarebbe stato il destino di questo partito, ebbene, noi lo avevamo già detto nel 2008 (scripta manent, cercare su internet per verificare). Un partito nato e foraggiato su volontà di Berlusconi, che voleva costringere Fini a sciogliere Alleanza Nazionale nel Pdl, come poi avvenne. Un progetto che fa gola a Storace, il quale però poi – a risultato raggiunto- viene abbandonato al suo destino ed inizia il declino. Dopo il risultato delle politiche del 2008 (servito solo a rimpinguare i portafogli di alcuni grazie al rimborso elettorale), inizia così la discesa. Conclusa con l’assise di qualche giorno fa, cui stanno seguendo una serie di scritti strappalacrime di dirigenti che si arrampicano sui vetri per trovar giustificazioni ad un’operazione caratterizzata da miseria e infamia. Perchè quanto gira sulla reale motivazione che ha spinto Storace e i suoi colonnelli a tornare tra le braccia del Silvio nazionale, sono parecchio tristi… si dice riguardino soldi e debiti personali. Il dio denaro è sempre molto adorato dai cammmerati.

Più triste ancora, è vedere tutta una serie di militanti e pasionari che hanno sempre fatto dell’idealismo duro e puro il loro stile di militanze (a parole, ci vien da dire), accodarsi al ducetto di riferimento per finire anch’essi a far le ancelle di Berlusconi. Quelli che fanno i difensori della Tradizione, dell’onore, della purezza in lotta contro il sistema, che per poche briciole si vendono a chi rispetto a questo modello di vita e di azione politica è diametralmente opposto. Quelli che accusavano Fini di tradimento per aver venduto la fiamma a Berlusconi, che vanno ad elemosinare opportunità a Berlusconi. Ad un partito che ha come unico progetto salvare le penne del proprio capo. E che, per raggiungere l’obiettivo, si allea con Renzi e con tutte quelle forze che stanno uccidendo il nostro Paese e le nostre speranze. Viva l’Unione Europea, Viva Renzi, Viva la Merkel, viva le banche… e se avanza qualcosa, viva gli appalti e le puttane.

Con buona pace per chi ha lottato e sacrificato la propria vita per ideali e battaglie. Commemorati con pathos e folklore incommensurabili durante le cerimonie; riposti frettolosamente nel cassetto quando c’è da contrattare. E’ sempre stato il vizio di un certo ambiente: ostentare di avercelo duro, dimostrare di avercelo moscio.

Ma state tranquilli: tenteranno di farci credere “che in Forza Italia ci sono degli enormi spazi, stavolta possiamo conquistarla e farla diventare la portatrice della fiaccola”. Insomma, l’importante è andare alle cene a fare saluti romani.

PS. Non stanno messi meglio gli altri cammmerati, quelli di Fratelli d’Italia, dei quali avevamo già parlato QUI e dei quali torneremo in futuro. Ma, giusto per darvi un’idea del livello, basta l’ultima sortita di Gianni Alemanno:

“Noi non faremo gruppo con la Le Pen, potremmo andare anche con i conservatori inglesi”

Eja Eja alalà.

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  1. Storace scrive una lettera ai suoi elettori. Il Talebano gliela smonta | IL TALEBANO

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