Napolitano scaricato. Il Potere ora cavalca Renzi
“Non ha proprio nulla indosso!”, si misero tutti a urlare alla fine. E l’imperatore rabbrividì, perché sapeva che avevano ragione; ma intanto pensava: “Ormai devo condurre questa parata fino alla fine!”, e così si drizzò ancora più fiero, mentre i ciambellani lo seguivano reggendo una coda che non c’era per niente.
(da Il vestito nuovo dell’Imperatore)
Il Re è nudo. Spogliato da un libro di imminente uscita scritto dal giornalista americano Alan Friedman, e appena anticipato dall’accoppiata Financial Times-Corriere della Sera. Giorgio Napolitano spogliato dalle prove sul suo complotto: Friedman ha dimostrato che fu lui a far cadere nel 2011 appositamente il governo Berlusconi, avendo già deciso alcuni mesi prima chi sarebbe dovuto essere il successore.
Corrado Passera presenta a Napolitano un piano. Napolitano, a LUGLIO, chiama Monti e gli propone di diventare premier. Monti accetta. Napolitano va da De Benedetti (padrone del gruppo L’Espresso – La Repubblica) per sapere che ne pensa, o meglio per verificare l’appoggio dei media a questa operazione. Ottenuto il benestare della tessera n°1 del Partito Democratico, parte il tutto: ossia, una campagna mediatica anti-Berlusconi che si conclude, come tutti sappiamo, con la capitolazione del Cavaliere in quell’inverno. Monti nel giro di 24 ore viene nominato senatore a vita (con un iter mai visto prima) e poi Presidente del Consiglio. Passera sarà uno dei ministri della sua squadra.
Friedman, lo ha dimostrato, non uno a caso: uno che conta, che fa parte dei poteri forti. Non a caso il libro è sponsorizzato dal Financial Times e, prima di uscire, è stato minuziosamente controllato per renderlo inconfutabile. Altro che fango. Una bomba. Perchè fino ad oggi chiunque facesse questa ipotesi veniva tacciato come matto o stupido berlusconiano. Ora è tutto provato.
La domanda è come mai ciò venga fuori solo adesso. Addirittura con l’appoggio del Corriere della Sera. La risposta è che Napolitano, pedina dei poteri forti, pare sia in procinto di esser stato scaricato. E con lui tutto il mondo dal quale proviene. Guarda caso uno di quelli mostratisi più arrabbiati davanti alle tv per lo scoop, è D’Alema. Guarda caso, ieri sera su La 7 Friedman ha più volte attaccato Letta. Guarda caso Berlusconi e i suoi, che prima si erano prostrati a Re Giorgio, ora hanno trovato il coraggio di attaccarlo.
Guarda caso, Friedman pare avere simpatie per Renzi.
Ecco la chiave. Il Potere ha cambiato cavallo. Usati e spremuti Napolitano & Co., ha ora preso atto dell’avanzata dello scugnizzo fiorentino e ne ha fatto la sua nuova pedina. Berlusconi, mica fesso, intuendo il cambio si è aggrappato con un’alleanza volta a fare la nuova legge elettorale.
La legge elettorale è la svolta. Le (mancate) preferenze l’asso nella manica. Renzi è segretario del PD grazie a delle primarie allargate e non interne al partito, di cui pur essendo leader non mantiene ancora le redini. Senza preferenze, alle prossime elezioni riuscirà a far fuori tutti i soldati dell’area post-comunista e allora tutto passerà nelle sue mani. La vecchia struttura del partito ha allora una sola speranza: le elezioni europee, dove grazie alle preferenze possono ancora giocarsi qualche poltrona.
E se molti staranno festeggiando per la caduta della vecchia sinistra, in realtà c’è poco da festeggiare. Ad attenderci c’è una dittatura trasversale.
Vincenzo Sofo
Voglio esprimere i miei complimenti al dott. Sofo. Grazie per aver dato questo taglio così acuto riguardante questa vicenda. Non fa una grinza. Siete rimasti in pochi purtroppo a fare Giornalismo. Grazie