Riconoscersi nella stessa Idea è ciò che conta (orientamento #8)
E’ necessario chiarire la posizione da assumere verso il nazionalismo e l’idea generale di patria. Molti vorrebbero infatti riprendere la concezione sentimentale della nazione, il che risulta però essere estraneo a quella che è la tradizione politica europea oppure lo stato organico. Essa, inoltre non è all’altezza dei tempi in cui viviamo, poiché attualmente si ha da una parte la cementificazione dei blocchi supernazionali, dall’altra si crea la necessità di trovare un punto di riferimento europeo che sia unificante, in antitesi con l’idea nazionalista.
La politica nasce come un’ unità sopraelevante rispetto all’unità definitasi nelle caratteristiche generiche di nazione, patria e popolo. In periodi di crisi come quello in cui ci troviamo, bisogna fare riferimento proprio a quella dottrina che restò fedele alla migliore tradizione politica europea, nella quale Idea e Stato avevano il primato rispetto a nazione e popolo. Queste due nozioni devono acquistare significato soltanto se inserite all’interno dello Stato e solo così hanno la possibilità di partecipare a un grado superiore di esistenza.
L’appartenenza all’Idea è l’appartenenza alla Patria: non l’essere di una stessa etnia, di una stessa terra o di una stessa lingua, bensì l’essere della stessa Idea è ciò che conta. All’unità collettivistica della nazione che ha predominato in seguito alla rivoluzione francese bisogna opporre uomini fedeli a principi procedenti dall’Idea.
Dove si voglia appoggiare tale concezione anche a tradizioni nazionali bisogna stare attenti: esiste infatti una “storia patria” specializzata nell’attribuire carattere nazionale italiano agli aspetti più problematici della nostra storia. Con essa prende risalto un’”italianità” tendenziosa che bisogna lasciare agli Italiani della “liberazione” e del “secondo Risorgimento”.
Luca Carbone
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