Rapportarsi col caos delle ideologie (orientamento #5)
E’ necessario osservare lo sviluppo delle cause e degli effetti della corrente che ha dato vita alle varie forme politiche di questo caos di partiti. Da quando l’uomo si separò dalla Tradizione, egli andò incontro a una sorta di caduta libera: disconoscendo ogni simbolo di autorità, rivendicando una libertà illusoria per se stesso, diventando un nulla invece di una parte consapevole nell’unità organica e gerarchica di un tutto, si abbandonò gradualmente all’economia sovrana e al materialismo. Tale processo è scandito secondo tappe storiche: la rivoluzione francese, la nascita del liberalismo, del costituzionalismo, della democrazia moderna, del socialismo, del radicalismo e del comunismo.
Anche se attualmente si vedono tali ideologie in contrasto tra di loro, non bisogna dimenticare che esse si condizionano e si concatenano: una grande illusione dei nostri giorni è quella che democrazia e liberismo si contrappongano al comunismo e che riescano ad arginare le forze provenienti dal basso. Deve essere invece chiaro tutto ciò, bisogna avere il coraggio di intraprendere la via del radicalismo, del No alla decadenza politica, dell’intransigenza dell’idea e della prontezza nel farsi avanti a tempo debito. Ciò implica il rifiuto delle ideologie che illudono di essere necessarie al progresso, quando un popolo vero come il nostro possiede già all’interno delle proprie radici delle verità che sempre e ovunque sono state alla base di ogni ordinamento. E si rida in faccia a chi dà dei “reazionari” a persone come quelle che fanno proprio tale orientamento: la storia è un’entità misteriosa, ed è fatta e disfatta dai veri uomini. Non si userà la parola “relazionismo” perché essa è troppo poco forte e perché bisogna ripartire dal positivo, dai valori puri e originari.
L’antitesi tra Occidente e Oriente appare irrilevante davanti a tale radicalismo; essi sono solo branche di una stessa tenaglia destinata a stritolare i valori dell’Europa. L’unica differenza tra USA e URSS è che a ovest l’attacco alla personalità del singolo non è dato dalla coercizione come in Russia, bensì affiorano naturalmente nelle usanze di una civiltà che conosce solo il valore della ricchezza, il consumo, il rendimento e la produzione senza freno. Proprio per questo motivo è più pericoloso l’americanismo, poiché l’imposizione di quella cultura avviene più subdolamente.
Subendo tutto ciò nel segno della democrazia, l’Europa abdica e può essere che senza alcuna catastrofe militare si giunga allo stesso punto per via “progressiva”.
Luca Carbone
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