QUELLA DOPPIETTA CHE VALE UNA MACROREGIONE
Ieri sera, presso lo stadio Giuseppe Meazza in Milano, c’è stato l’epilogo della campagna elettorale. Forse molti di voi non vedo, di primo acchito, il nesso. Ma vi è, ed è maledettamente forte e stringente.
Ieri sera, come dicevo, vi erano circa 75mila tifosi del Milan allo Stadio Meazza a vedere la partitissima di Champions League Milan – Barcellona. Un mach che poteva sembrare solo calcistico e sportivo ma che invece può essere la chiave di volta per il fatidico “sorpasso”. Ma anche adesso non mi riferisco ad un “sorpasso” motoristico o sportivo, ma di quello della coalizione di Centro-destra ai danni di quella di Centro-sinistra.
Di quei 75mila milanisti allo stadio, circa 74mila sono elettori attivi. E quando sei in cabina, che “giochi la schedina”, quanti di questi penseranno allo spread? Quanti al patto di stabilità? Quanti alla differenza tra imposta diretta ed indiretta? Quanti invece al piattone di Muntari che gonfia per la seconda volta la rete dei blaugrana (del Barcellona, ndr)? Volete una stima?! Circa 73mila se ne fotteranno della crisi e vorranno il loro presidente Berlusconi capo di tutto, del mondo, dell’universo. E pensiamo a quei milioni di tifosi milanisti che hanno goduto e seguito la partita da casa… Una bomba atomica elettorale.
E l’effetto doppietta si sentirà ancora di più al Nord dove, per chiare ragioni geografiche, i tifosi del Milan sono più presenti. Ed allora, ancor più di prima, il progetto Macroregione si avvicinerà al suo compimento.
Se un nord più Nord passa anche da una doppietta calcistica siglata sul verde campo di San Siro, che ben venga. Anche se a segnare sono stati due giocatori che poco hanno del meneghino, e anche se chi vi sta scrivendo ha il cuore nerazzurro…
Claudio Boccassini
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