La battaglia per i genitori separati
In una campagna elettorale dominata dal nulla, per fortuna – almeno per quanto riguarda la Lombardia – a cercar bene spuntano delle idee concrete. Anche se (non per esser di parte) pare vengano tutte dalla stessa fonte: la Lega. Il che ha senso, visto che il nuovo corso di Maroni ha messo in piedi un rinnovato e concreto progetto politico che lascia i palazzi romani per concentrare tutto sul governo del territorio. Il fatto poi che sia stato lo stesso Maroni a metter direttamente la faccia in questa sfida, ha imposto alla Lega di presentarsi alla competizione elettorale con un progetto reale, costruito attraverso le giornate di studio che – settore per settore – si sono susseguite per tutto il 2012 con il coinvolgimento dei vari “stakeholders”.
Ma veniamo all’oggetto di questo articolo. Perchè, una delle battaglie principali portate avanti dalla Lega riguarda i genitori separati. Quella che a primo impatto può sembrare una problematica secondaria nel contesto generale, è sempre stato un chiodo fisso in primis di Salvini. Il perchè, lo si comprende dando un’occhiata ai dati. Prendendo il caso specifico della Lombardia, emerge che attualmente in questa regione vivono 1 milione di genitori separati, e ogni anno vi sono circa 10 mila bambini che – in seguito alla separazione – si vedono staccati da un genitore (talvolta da entrambi).
Ciò ha delle implicazioni non di poco conto su queste famiglie e su questi individui, a partire da quelle di ordine economico: con l’avvento della crisi economica, abbiamo visto sempre più persone ritrovarsi a dormire in auto perchè senza più una casa… molti dei quali si è scoperto fare questa fine proprio in seguito alla separazione. I problemi legati a questa scelta, soprattutto quando non consensuale, sono noti: alimenti e casa. Il genitore che esce di casa, oltre a dover contribuire agli alimenti, si vede spesso negato l’accesso alle case popolari perchè considerati già proprietari di un appartamento… dove però nei fatti non abita più a causa della separazione.
In questo contesto si inserisce l’intervento della Lega Nord, basato su tre punti principali: agevolazione nell’assegnazione delle case popolari, contributo al pagamento dell’affitto per il coniuge che esce di casa, integrazione all’assegno di mantenimento per le donne che non hanno contribuzioni da parte dell’ex marito. Ma anche politiche di servizi sociali volte a salvaguardare la cosiddetta bigenitorialità e a garantire il coinvolgimento della rete parentale nel sostegno ai figli (si pensi al ruolo dei nonni). Azioni che in Veneto sono già state avviate da Zaia.
In una società dove l’istituzione famigliare è giorno dopo giorno svuotata di significato, riteniamo questa battaglia sacrosanta: da sempre il Talebano ritiene che si debba riporre al centro dell’attenzione il significato del matrimonio e dunque la salvaguardia della famiglia, pensando – anche noi – che il problema non sia di rendere più semplice il divorzio, ma più difficile il matrimonio. Nel frattempo, la situazione attuale – in cui la separazione è la quotidianità – occorre battersi per tutelare da questo fenomeno i figli, facendo sì che alla rottura del matrimonio non segua (per quanto possibile) la rottura della famiglia. In questo contesto, la battaglia della Lega deve essere da tutti noi sostenuta e promossa.
Claudio Boccassini
Il problema trattato in questo articolo è grave, ma lo è altrettanto che sia consentito a cani e porci di riprodursi.