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Monti e Bagnasco: un abbraccio mortifero

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(tratto da http://www.ildigestivo.it)

Da tempo, ormai, si notano le ingerenze di certi alti prelati nella vita politica dello Stato italiano, ma mai come in questi ultimi tempi, soprattutto da quando alla guida della CEI c’è il cardinale Bagnasco.

L’ultima uscita, poi, ha del paradossale. Il sostegno a Mario Monti definito come “onesto” e “capace” rende chiaro quale sia l’obiettivo dello Stato pontificio, spingere gli indecisi a votare il centro. Ovviamente, nell’ideale teocratico mai abbandonato, poter riavere un centro politico nel quale addestrare rappresentanti vaticani in Parlamento, non può non fare gola ad una realtà che, oltre allo spirito, ha in mente anche la storia.

Forse, certi alti prelati, vogliono dimostrare a Sant’Agostino che si sbagliava e che la “Gerusalemme celeste” potrà ricrearsi in terra, o forse, si tratta solamente di tatticismo politico, in modo da ammorbidire il futuro vincitore, in previsione di politiche fiscali nei confronti delle proprietà ecclesiali (IMU).

Di una cosa siamo certi questo sbilanciamento non è per scelte valoriali, dato che più volte, alcuni ministri voluti da Monti, ad esempio, hanno espresso opinioni favorevoli riguardo l’introduzione di leggi che tutelino i matrimoni omosessuali, tanto avversate dalla stessa volontà del Papa.

Da comune cittadino non ho idea di cosa possa aver spinto il presidente della CEI ad un sbilanciamento così impopolare, di sicuro non saranno stati i “rapporti” ricevuti dai tanti parroci che toccano con mano le reali difficoltà che devono affrontare gli italiani, chiusi come sono nella morsa della speculazione internazionale garantita da questi oligarchi mai votati.
Forse anche Sue Eminenza Bagnasco crede che la politica sia una realtà astratta a cui si deve ascendere, piuttosto che una realtà concreta fatta di lavoro sul territorio a contatto diretto con le persone che si pretendono di rappresentare?

Certo è che la situazione partitica non offre le scelte migliori. Tra scandali, abbondantemente mostrati sui media, tra una classe dirigente che, troppo spesso, fa vergognare i suoi stessi elettori, il tutto unito da un egoismo sempre maggiore di noi cittadini, non deve essere facile puntare su un “cavallo vincente”. Qui però urge un’autentica riflessione; da quando in democrazia rappresentanti di realtà, neanche appartenenti allo Stato, possono in modo così marcato, indurre gli elettori a votare chi vogliono loro?

Mi si risponderà che in Italia da sempre è stato così. L’unico braccio di ferro è avvenuto nei primi anni dello Stato unitario con la Chiesa, ma poi, dal concordato in poi, e, soprattutto, con la repubblica, l’ingerenza ecclesiale ha giocato un ruolo di prim’ordine nelle scelte elettorali degli italiani. Quasi a dire, o voti questo o a rischio è la Tua stessa anima (non è lontana la scomunica nei confronti degli elettori del partito Comunista). Questo stato di cose, non è da moderna democrazia, ma da realtà oligarchica che gioca sulla creduloneria popolare per poter gestire meglio interessi che sono molto al di sopra di quelli nazionali.

Infatti nulla di quanto fatto dal governo Monti è stato fatto a favore dell’Italia. Non è riuscito neanche a tutelare due nostri militari in missione internazionale per conto dell’ONU, e non ci vuole un premio nobel per capire che se si toglie liquidità al consumatore, questi non potrà comprare, e che se non compra il negoziante non potrà vendere, e che non vendendo non potrà chiedere ai fornitori le merci, i quali non andranno più dai produttori, bloccando, in questo modo, produzione e lavoro.

Non si deve essere laureati in Bocconi per capire che introdurre una riforma folle come quella varata dalla Fornero, si metteranno molti imprenditori davanti alla dura scelta tra assunzione a tempo indeterminato, con oneri ancora più pesanti, e il licenziamento, e che quindi unico ed inevitabile risultato della geniale pensata degli accademici al governo, sarà quello di aumentare il già alto tasso di disoccupazione. Come può essere onesto e competente un uomo che in pochi mesi ci ha ridotti in questo stato di cose?

Certo il popolo bue, capace solo di subire la propaganda mediatica, dirà che Berlusconi ci ha ridotti così, ma non è vero. Sono leggi imposte al Parlamento da un governo mai eletto che ci hanno ridotti in questo modo. Se poi il Cavaliere non è stato all’altezza delle molte aspettative dei suoi elettori, questo è un altro discorso, ma cadere dalla padella del bunga bunga alla brace della povertà globale, è idiota più ancora che suicida.

Ancora più grave è vedere i molti italiani disposti a piegare testa e schiena piuttosto che rivendicare ciò che a loro appartiene di diritto, la totale sovranità sul proprio territorio nazionale.

Agenzie rese importanti dai figli della tecnocrazia globale danno voti alle nazioni, in base a logiche mercantilistiche; prelati dall’alto di presunti poteri spirituali, guidano le anime degli elettori verso lidi a loro più proficui; saccenti professori impongono ai cittadini teorie economiche astratte che danno come frutti disagio sociale, povertà e disoccupazione. Quando sarà il popolo a formare lo Stato che vuole? Quando torneremo a costruire liberamente la nostra storia?

Noi siamo italiani, solo noi dobbiamo tornare ad essere padroni a casa nostra e sentire nuovamente la “Cosa pubblica” come proprietà che ci appartiene di diritto. Smettiamola di scegliere la comodità di affidare ad altri il nostro futuro nazionale, cerchiamo, per una volta nella storia repubblicana, di dimostrare che nessun potere internazionale potrà più prevalere sulla nostra libera volontà.

Al momento sono tre i partiti storici, ben radicati nella vita reale del paese. SEL di Vendola, la Destra di Francesco Storace e la Lega Nord di Roberto Maroni. Gli altri partiti sono solo il frutto delle oligarchie, mentre questi tre partiti nascono direttamente dalle volontà popolari. Infatti si richiamano a valori ben precisi assolutamente non negoziabili, come ben dimostra la difficile trattativa tra Maroni e il PDL, nella quale la Lega è disposta a perdere tutto piuttosto che giocarsi la propria identità. Solo questi tre partiti mostrano una visione ben marcata che l’elettore potrà scegliere senza timore di imbrogli futuri; votare gli altri, quelli che spingono verso un fantomatico centro, vuol dire, invece, offrire, ancora una volta l’Italia, come agnello sacrificale agli interessi dei poteri internazionali.

Svincoliamo, una volta per tutte, la nostra Nazione dall’abbraccio mortifero delle oligarchie finanziarie e tecnocratiche, torniamo ad avere totale fiducia in noi stessi. Per il bene d’Italia, non possiamo passare indifferenti davanti a questo grave bivio della nostra storia, ne va della nostra futura libertà.

Matteo di Bello

1 Comment on Monti e Bagnasco: un abbraccio mortifero

  1. Horacio Parenti // 1 Gennaio 2013 a 12:53 // Rispondi

    Excelente y objetivo artìculo.

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