Darwinismo: la sfida del dialogo
Di Enzo Pennetta
Il dibattito sul darwinismo ospitato sul quotidiano on line “La Voce” ha fatto affiorare nuovamente l’intolleranza intellettuale, il problema di fondo che caratterizza il dibattito sul darwinismo.
Ancora una volta, anziché dare risposte, gli esperti interpellati si rifugiano dietro dei luoghi comuni e poi si sottraggono al confronto.
La situazione è esposta in modo efficace in un secondo intervento di Fabrizio Fratus sul quotidiano on line “La Voce d’Italia“, una breve riflessione resa necessaria dalle reazioni degli studiosi interpellati intitolata Platone e Democrito, l’eterno dibattito tra idealisti e materialisti, un intervento che ha nel sottotitolo una eloquente spiegazione: “Quando dalla confutazione si passa alla delegittimazione dell’avversario…“:
…i duellanti delle diverse scuole si sono sempre apprezzati e stimati e mai sono arrivati alla delegittimazione dell’avversario ma al contrario hanno sempre cercato di “smontare” le tesi avverse al pensiero sostenuto tramite la logica e la confutazione. Questo modo di comportarsi è durato sino, a grosso modo, alla nascita del modello positivista/scientista moderno. Da quel momento in poi le cose sono cambiate in modo radicale.
Infatti le personalità che sono intervenute dopo aver accettato di parlare di darwinismo e antidarwinismo, sono tornate sui loro passi e hanno “sbattuto la porta”. Ma non si rendono conto del fatto che questo comportamento rivela una debolezza, chi ha delle risposte efficaci le fornisce, e se serve le ripete più volte, la denigrazione e la fuga non sono una carta vincente.
L’ultimo episodio è stato originato dall’intervento del prof. Bertolini che il 18 aprile scorso ha “sfidato” ad un confronto il prof. Ferraguti pubblicando una replica all’intervento di quest’ultimo del 16 aprile: -Il Prof. Bertolini sfida il Prof. Ferraguti sull’evoluzionismo: “Andiamo a dibattito”- una sfida ovviamente intellettuale e rispettosa, come chiunque potrà verificare andando a leggere l’intero articolo, introdotta dalla seguente premessa della redazione della Voce:
Dopo l’intervista al Prof. Ferraguti, si è acceso fortemente il dibattito in merito al tema delle origini della vita. Tante le sollecitazioni ricevute dalla nostra redazione, che ha scelto di dare spazio al presidente dell’A.I.S.O. (Associazione Italiana Studi sulle Origini) Prof. Stefano Bertolini. Particolarmente interessante l’invito a venire in pubblico per un confronto scientifico su quanto ha sostenuto nell’intervista e le prove realmente verificabili.
A quanto pare il prof. Ferraguti non accoglierà l’invito al confronto e così un’altra buona occasione di mostrare le ragioni dei sostenitori della teoria darwiniana e gli errori dei suoi critici andrà perduta, confermando quanto affermato dal prof. Bertolini sul fatto che i darwinisti preferiscono confrontarsi con dei nemici immaginari e possibilmente un po’ cialtroni ma non con quelli reali e competenti:
Dove vedo delle opportunità di miglioramento sono proprio nelle definizioni. Non penso che esista qualcuno che consideri l’anti-evoluzionismo la presa di posizione di chi contesta lo studio dell’evoluzione. Sicuramente non si può neanche definire come chi non crede nell’evoluzione, nel fatto che la vita sulla Terra abbia avuto una storia e che la vita sia cambiata nel tempo. Sarebbe anche scorretta quest’insinuazione per i seguenti motivi:
– il primo è di aver creato un avversario di comodo facilmente abbattibile perché non rappresenta la realtà. L’antievoluzionista crede assolutamente nella storia della vita, semplicemente la sua storia ha un racconto diverso. Sicuramente esiste anche la variazione della vita, cioè variazione all’interno delle specie.
Sembra dunque che quando i professori darwinisti si imbattono in qualcuno che, anziché argomentare con argomenti ridicoli li porta sul terreno scientifico, non gradiscano e così interrompono il dialogo.
Dello stesso segno è quanto avvenuto sul sito de “Il Talebano“, dove essendo stato riportato un mio articolo (Su “La Voce” dibattito sul darwinismo) il prof. Boero è intervenuto il giorno 14 aprile, denunciando una “manipolazione” delle sue parole:
Il modo in cui sono esposti i miei argomenti, decontestualizzandoli e riportandoli a pezzi, è una manipolazione. Il succo del mio argomento si riassume con: “non vale la pena discutere con gli antievoluzionisti che non sanno neppure che è ovvio che Darwin non rappresenti alla lettera la teoria dell’evoluzione per nessuno: non c’è genetica nell’Origine delle Specie”, si riassume con un bel detto: Do not argue with an idiot. He will drag you down to his level and beat you with experience. E io ho fatto l’errore. O sono ignoranti o sono disonesti intellettualmente. O forse entrambe le cose. Non è spocchia. Questi vi vogliono far credere che la terra sia piatta!!!! E pretendono di essere considerati come portatori di argomenti altrettanto validi di chi studia queste cose da sempre e si confronta con il resto della comunità scientifica. Scientificamente sono delle nullità e pretendono di essere considerati alla pari degli scienziati. Se lo facessero con la medicina sarebbero considerati ciarlatani. Lo sono.
Ad un tale intervento mi sono sentito in dovere di replicare, e così il giorno 16 aprile ho lasciato una mia replica che è ancora visibile sotto l’articolo. Oggi è il 23 aprile, è passata una settimana dalla mia replica e ancora il prof. Boero non ha ritenuto di mostrare dove i miei argomenti siano errati o dove abbia manipolato le sua parole.
Ma non facciamoci illusioni, il prof. Boero ha già fatto chiaramente intendere che non vuole dialogare con noi: “non vale la pena discutere con gli antievoluzionisti“.
E, se il messaggio non fosse abbastanza chiaro… “Do not argue with an idiot.”
Rispondi