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Napolitano e l’europeismo ipocrita

L’Italia chiede aiuto e i cugini europei rispondono picche. Maroni s’infuria, Napolitano lo bacchetta. Ecco in una riga la situazione attuale.

Perchè l’Italia può legittimamente catalogare la questione lampedusa come affare europeo e non nazionale? Forse perchè la crisi in nordafrica è frutto dell’imperialismo cieco attuato per troppo tempo da tutto l’Occidente, in nome del dogma capitalista. Forse perchè le rivolte in nordafrica nascono dalle speranze infrante di quei popoli, che riponevano fiducia in un’Europa che invece si è dimostrata egoista. Forse perchè Gheddafi è stato coccolato fino a poche settimane fa non solo da Berlusconi, ma da tutti i potentati europei.

A che serve l’Europa? E’ la domanda che ha provocatoriamente (ma non troppo) posto il Ministro dell’Interno Maroni. Provocatoriamente perchè una volta entrati non è affatto semplice uscirne senza conseguenze. Ma che cosa è QUESTA EUROPA oltre alle guerre, alle bombe e alle banche?

I fatti dicono che è soltanto questo. L’Unione Europea è fondata sulla moneta unica, quando un normale processo costituente vedrebbe la creazione della moneta unica solo come unico step. L’Europa c’è quando bisogna ordinare ad un paese di bombardare in nome di chissà quale principio, ma sparisce quando bisogna affrontare il tema dell’immigrazione. L’Europa esiste per togliere le frontiere che ostacolano il commercio, ma non si occupa minimamente di creare una cultura e una tradizione comuni, un popolo comune.

Insomma, un’Europa senza uno straccio di unità politica, tanto che nei vertici internazionali gli stati europei partecipano ognuno per conto proprio. Un’idea ben distante da quella che la destra ha sempre avuto: una Nazione, una federazione di popoli uniti da un comune destino. Ma un’Europa che va ugualmente bene ai finti europeisti, che difendono uno slogan più che un’idea. Perchè, in fondo, quel che conta è l’apparenza.

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