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La rivincita delle more con le curve

di Barbara Leva

Berlusconi umilia le donne, dicono di questi tempi. Bene, io, da donna, in data 8 Marzo, ho avuto un pensiero. Ossia che Berlusconi le donne non le umilia, le rivaluta. Ai tempi del consumismo nascente la donna era impersonata dalla Monroe in film che inneggiavano alle bionde, e le more che si sentivano afflitte fecero la fortuna dell’industria cosmetica. Nell’epoca del trionfo consumista e della pubblicità invasiva è aumentato in maniera esponenziale l’uso del corpo delle donne per vendere, anche relativamente a contesti e prodotti in cui la donna non aveva nulla a che vedere.

Donne nude, donne magre, donne belle e provocanti, senza età. Queste donne, rese oggetti privi di anima, sono diventate modelli da seguire per le donne stesse, che hanno voluto essere magre, essere belle, con la pelle tirata e le labbra gonfie, senza cellulite e dai fianchi ossuti. Per raggiungere questo risultato si sono ammalate di anoressia, malattia celebrata come mezzo per raggiungere una bellezza diafana e dallo sguardo spento, in grado di vendere prodotti e personalità, si sono riempite di botox e si sono fatte aspirare e asportare parti del loro corpo talvolta con risultati tragici – tramite l’annullamento stesso di quelle personalità che prima le donne avevano, quando erano in carne, avevano lo sguardo carico di emotività e delle famiglie da gestire, presto sostituite da un guardaroba ricolmo ma mai completo.

Ecco, Berlusconi ha rotto questa tendenza. Da sceicco dell’Occidente quale egli è si è creato un harem di giovani donne, pronte a vendere il loro corpo per raggiungere obiettivi materiali, al di là del semplice apparire nei canoni dettati dalla moda. Giovani donne, determinate, brune e in carne. Uno stereotipo abbattuto, mi sembra di individuare in questa rivoluzione: il corpo delle donne usato finalmente dalle donne non per solo per piacere a un potere maschile, ma per raggiungere un obiettivo materiale. Perché queste donne non sono così stupide, a leggere la cronaca. Hanno ben presente quello che vogliono, e sono consapevoli di come raggiungerlo, tanto che nonostante la loro giovane età hanno potuto ricattare uno degli uomini più potenti del pianeta.

Quindi, io, da donna bruna e (non tanto) in carne, non mi sento di biasimarle. Anzi, mi piace pensarle come mezzi di passaggio per una possibile rivendicazione di potere femminile.

4 Comments on La rivincita delle more con le curve

  1. la rivoluzione si fa con la testa non con le tette mia cara Barbara.
    E’ penoso sentire parole come le tue e io, da giovane mamma, mi vergogno per te.
    “Perché queste donne non sono così stupide, a leggere la cronaca. Hanno ben presente quello che vogliono, e sono consapevoli di come raggiungerlo, tanto che nonostante la loro giovane età hanno potuto ricattare uno degli uomini più potenti del pianeta”.
    Cosa vogliono secondo te queste donne? Ricattare non è un vanto è un’ammissione di debolezza.

    • Probabilmente non hai letto con attenzione l’articolo, sennò ne avresti notato il carattere provocatorio. Se hai qualche dubbio, basta prendere vecchi articoli pubblicati su questo blog per comprendere la posizione del Talebano.
      Detto ciò, non essere stupide non vuol dire per forza utilizzare nel modo giusto la propria intelligenza (basta pensare ai mafiosi, che di intelligenza dimostrano di averne in abbondanza… ma restano pur sempre delinquenti).
      Dal canto nostro, riteniamo più penose le grida di femministe accanite che pernsano di rivendiacare il proprio ruolo sociale evocando quote rosa e stupidate simili… come se la donna fosse un disabile che chiede di non essere emarginato.
      Ecco, il femminismo è un esempio di donne che hanno preteso di fare la rivoluzione senza utilizzare la testa: l’ossessione di diventare come gli uomini ha finito per ridurre le donne a una massa di veline.

  2. Complimenti per il post!
    Spero avrai modo di ricambiare la visita nel nostro blog, dove abbiamo parlato dell afesta della donna in un modo molto particolare,,,,

    http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2011/03/08/laltra-faccia-della-mela/

  3. L’ironia è una dote che pochi possiedono.

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