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L’ ULTIMA DEGENERAZIONE DEL POLITICAMENTE CORRETTO: L’ IDEOLOGIA WOKE

Ci risiamo. Dopo vari personaggi del mondo del cinema e della letteratura – dagli Hobbit di Tolkien nella serie televisiva Amazon, alla Sirenetta nera della Disney, passando per le figure di Achille e Giovanna d’Arco nei prodotti Netflix – ecco che quest’ultima piattaforma annuncia un nuovo documentario sulla famosissima regina Cleopatra. Nulla di strano, se non fosse che, stando alle anticipazioni, ad interpretarla sarà un’attrice nera di etnia subsahariana. Ci risiamo, perché il politicamente corretto ha colpito ancora.

Questa volta però sembra che ci siano alcuni determinati a non farla passare liscia: l’avvocato egiziano Mahmoud Al-Semary ha intentato una causa contro il colosso dello streaming, chiedendone la chiusura in Egitto. Come biasimarlo? Questa non sarà una semplice serie televisiva, ma una docu-serie, ossia un’opera che dovrebbe essere a carattere divulgativo, in grado di proporre dati ed elementi vicini ai fatti realmente accaduti. In questo caso, i fatti accaduti ci dicono che Cleopatra non era nera e di etnia subsahariana, ma greca e appartenente alla dinastia tolemaica; greca era la sua origine, la sua cultura e istruzione, perfino il suo nome (Kleos Patrós, ossia Gloria del padre) e caucasica era la sua etnia. Senza alcuna ombra di dubbio. Vedendo la reazione degli egiziani e non solo, sembra che ancora una volta il politically correct, nella sua volontà di non offendere mai nessuno, abbia finito col fare litigare tutti. D’altronde, se il popolo è impegnato a discutere con sé stesso il potere può agire indisturbato, no?

Andiamo però con ordine. Questa storia del voler cambiare fisionomia ed etnia a tutti i costi a sempre più personaggi della cultura di massa va avanti già da qualche anno, e nasce da un fenomeno chiamato cultura woke. Essa trova origine negli anni ’60 del secolo scorso, negli Stati Uniti, e si rifà alla corrente ideologica dello stay awake (“stare svegli”) rispetto ai diritti e alle ingiustizie sociali. Uno dei fattori più attaccati dalla cultura woke è quello del cosiddetto whitewashing: nel mondo del cinema per buona parte del 1900 certe etnie erano infatti completamente assenti, con alcuni ruoli che venivano interpretati da attori bianchi. Cosa decide quindi di fare l’universo woke, ai giorni nostri, per combattere questo? Ovviamente la stessa identica cosa. Il whitewashing è razziale e classista, la sua versione black invece trionfo dei diritti.

Colori a parte, facciamo un ragionamento semplice: qual è la miglior tecnica per manipolare un gruppo di persone? Seminare paura tramite l’attacco diretto e la violenza? Questo può funzionare all’inizio, ma la Storia ci mostra che una tirannia nuda e cruda non dura più di un decennio. Non qui in Occidente, almeno. No, il modo più efficace è colpirne i modelli e i punti di riferimento e, in questo, è la cinematografia che crea icone: quando noi pensiamo per esempio ad Achille ce lo immaginiamo interpretato da Brad Pitt nel film Troy, sebbene la figura presente nell’Iliade di Omero fosse ben diversa; stessa cosa vale per Cleopatra, la quale per molti ha il volto dell’attrice Elizabeth Taylor nella pellicola del 1963.

Questo almeno è quanto accade adesso con molti di noi: le generazioni future, magari sempre più disconnesse dalla realtà storica (complici anche gli atti vandalici contro statue e opere pubbliche, compiuti dai simpatici BlackLivesMatter e co.),avranno altro a cui rifarsi. Quando penseranno ad Achille questa volta immagineranno un uomo nero. Quando penseranno alla regina d’Egitto immagineranno una donna subsahariana, e il tutto sarà considerato un fatto reale e documentato.

La controcultura woke è talmente priva di identità e idee che ha bisogno del revisionismo, della cancel culture e del politicamente corretto per sostituirsi, in quanto incapace di creare qualcosa di proprio. Orientare i cittadini verso identici costumiidentiche ideeidentiche realtà significa togliere loro quella consapevolezza che sarebbe in grado di difenderli, e che si ottiene con la cultura, con la Storia, con la ragione. Nessuno può essere rispettato e chiedere rispetto, se non sa più chi è.

 

Tratto da gnpavia.wordpress.

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