LUCIO BATTISTI, ERA DI DESTRA!
Lui si chiamava Lucio Battisti e fa cantare ancora oggi tutte le generazioni, un artista unico e assoluto su cui ancora si discute se fosse di destra o no. Cosa poi importi non si comprende ma da giorni si legge di come Lucio Battisti non fosse di destra.
Ma proviamo a ricordare bene cosa si diceva ai tempi dell’autore di “non sarà un’avventura”. Nel libro “storia vera di Lucio Battisti” scritto da Gianfranco Salvatore si può leggere che senza dubbio il cantate aveva simpatie per il fascismo citando una foto con lui che fa il saluto romano. Sul giornale di Pino Rauti, Linea, nel 1998 un articolo ricordava come il cantante romano avesse donato una canzone alla giovane destra e presentata a fine anni ’60 al circolo il quadrato di Ancona, sede della Giovane Italia organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano.
Il mito di Lucio Battisti, cantante veramente anticonformista, che all’apice della sua carriera smetterà di fare concerti pubblici, è ancora oggi vivo più che mai e soprattutto le sue canzoni fanno sognare tutti.
Fosse i destra o no, e lo era come vedremo ancora, cosa importa in relazione alla sua capacità di scrivere musica indimenticabile? Si vorrebbe dimostrare che a destra non esistono artisti? Al contrario ve ne sono molti ma se dichiaratamente di destra vanno incontro a diverse difficoltà nell’affermarsi.
Ma torniamo a raccontare cosa si pensava di Lucio Battisti e il suo posizionamento politico tra gli anni ’70 sino alla fine degli anni ’90. Il giornalista Adalberto Baldoni ha raccontato come il cantautore fosse stato della Giovane Italia senza però avere mai preso la tessera del gruppo giovanile e, lo stesso ideologo di destra, Paolo Signorelli spiegava come Lucio Battisti fosse di simpatie fasciste. Ma questa idea di Lucio Battisti fascista era solo tra i giovani della destra politica? Assolutamente no. Un cantautore impegnato come Pierangelo Bertoli ha ammesso semplicemente:
“negli anni ’70 si sapeva che Battisti stava a destra e che era vicino al MSI” continuando “… lo si sapeva e basta”.
Nella lirica Madeleine troviamo Battisti descritto in questo modo :
“O fascista che ci incanta/le sue musiche, riparte in pochi accordi di chitarra, al club/in fondo alla strada chiusa sulle casette basse/….” .
E che dire della dichiarazione di Lidia Ravera, autrice di “Porci con le ali”, che spiegò come Lucio era per i comunisti “era l’unico elemento di trasgressione alle indicazioni della sinistra extraparlamentare. Ero ligia su ogni cosa. Ma non su Battisti”. Tutti a sinistra sapevano come il cantante di “il mio canto libero” fosse di destra e a Radio Popolare, nel 1976. Ebbe davvero difficoltà a trasmettere i suoi pezzi. Anche nel libro di Filippo Angora “Nel cuore, nell’anima. Omaggio a Lucio Battisti” troviamo che Lucio Battisti
“…avrà anche avuto idee di estrema destra, ma ciò non è mai assolutamente affiorato nelle sua vicenda artistica”.
Nato a Poggio Bustone il 5 marzo 1943, figlio di Alfiero Battisti capo della milizia fascista al tempo della guerra, spiegò come fu un grande trauma assistere al pestaggio di suo padre fatto dai partigiani alla fine del conflitto.
C’è solo da chiedersi perché oggi il dibattito sul posizionamento politico di Lucio Battisti sia così importante. Siamo nel 2023, il fascismo non esiste più da decenni e dopo una propaganda potente e dove la visione mussoliniana è stata descritta in modo assolutamente negativo ci sono ancora persone che guardano al ‘900? Al Duce? Al fascismo? Forse significa solo una cosa: la propaganda non serve a nulla se i fatti non sono veritieri e Lucio Battisti era di destra!
Fabrizio Fratus
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