SCIENZA, FEDE E DINTORNI
Uno dei temi più importanti dibattuti dal nostro think tank è il concetto di evoluzionismo e il correlato scientismo. Con quest’ultimo termine non intendiamo la scienza in sé, ma il retroterra filosofico sotteso basato su un antropocentrismo secolarista. Secondo questa visione il sapere religioso sarebbero mere credenze , in sé legittime ma prive di un fondamento perché contrarie ai dogmi del “vero sapere”. Accadono però casi singolari che mettono in corto circuito questa contro- religione: è il caso del bellissimo libro “Un cardiologo visità Gesù . I miracoli eucaristici alla prova della scienza” di Franco Serafini che confermerebbe scientificamente gli insegnamenti del Magistero circa questi temi. Per affrontare questo tema ci rivolgiamo al Professor Martino Mora pensatore controrivoluzionario aperto al pensiero delle nuove sintesi e docente di storia e filosofia
Caro Martino cosa ne pensi di quanto dichiarato da Franco Serafini?
Credo che Serafini constati dei dati sperimentali che rivelano effettivamente qualcosa di eccezionale,di miracoloso. Lo scienziato serio infatti non rifiuta a priori il miracolo, ma si limita a verificarlo, in quanto le moderne scienze della natura sono scienze sperimentali, sono scienze della certezza e dell’esattezza,e quando vi sono dati certi – come quelli che confermano che in tutti o quasi i miracoli eucaristici è presente in modo inspiegabile lo stesso tipo di sangue mischiato allo stesso tipo di materiale cardiaco- hanno il dovere di constatarlo. Le scienze naturali Sono scienze del certo e dell’esatto, di ciò che è costantemente verificabile sperimentalmente, e non sono scienze veritative nel senso più ampio del termine. La verità, filosofica e religiosa, infatti va ben oltre il piano della certezza e dell’esattezza.
I laicisti accusano Serafini di contrasto tra scienza e fede ma tu come Cattolico basandoti sulla Tradizione Cattolica e le radici greche ritieni che la ragione se ispirata dalla Fede possa portare benefici alla scienza?
Intanto constare quello che ha constato Serafini, basandosi sullo studio delle reliquie miracolose, non è confusione tra scienza e fede. Si è limitato a prendere atto che in tutti i miracoli eucaristici vi è lo stesso tipo di sangue AB e lo stesso tipo di tessuti cardiaci. Da uomo di fede, poi, è capace di andare ben oltre il suo lavoro di scienziato, dando un senso preciso a tutte queste coincidenze. sebbene tenendo i due piani distinti.
L’errore degli scientisti semmai è quello di considerare la fede inferiore alla scienza, perché per loro lo scienziato, se credente, contaminerebbe il suo lavoro con la credenza religiosa o la teologia. Da cattolico potrei rispondere provocatoriamente che sono forse la fede e la teologia che si contaminano con la scienza, in quanto tutto ciò che guarda Dio è superiore ontologicamente a ciò che riguarda lo studio dei fenomeni naturali , e quindi mischiare fede e scienza vuol dire abbassare la verità di fede, universale ed eterna, al livello di n tutto ciò che vi è di materiale e fenomenico, cioè calcolabile, particolare, transitorio, instabile. La scienza più alta è lo studio di ciò che è eterno e necessario, non quindi di ciò che muta, che ha un inizio e una fine, che è materiale e che è contingente.
I greci e i medioevali lo sapevano bene. Ma mi rendo conto che gli scientisti, che utilizzano la scienza per giustificare il loro materialismo chiuso al sovrannaturale, di queste cose non capiscono nulla. Serafini invece è uno scienziato, non uno scientista.
Per rispondere alla tua domanda, infine, credo che la fede serva proprio a guarire gli scienziati dalla tentazione dello scientismo. Uno scienziato credente non sarai mai uno scientista, non assolutizzerà mai il proprio sapere particolare; al contrario un materialista ateo tenderà a considerare irrazionale tutto ciò che supera le sue limitate ed umane capacità, quindi tutto ciò che non si può vedere, toccare o calcolare, illudendosi erroneamente che il suo orticello (le scienze naturali) gli possa dare tutte le risposte di cui ha bisogno.
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