ELEZIONI USA. E GETTA
I giudizi sulle elezioni americane, composte perlopiù da rutti, hanno mescolato 3 questioni che sarebbero dovute essere da subito scisse: ideologia, democrazia e rapporti con l’Europa. Ideologia (rutti): i detrattori di Trump cercano disperatamente di focalizzarsi sul suo presunto atteggiamento strafottente; compulsivamente, gli attribuiscono colpe per episodi di cronaca che da sempre avvengono in America (inviterei anzi a cercare i DATI in merito), senza invece menzionare il boom economico e il netto calo della disoccupazione. Questo con il fine di denigrare un uomo non allineato al pensiero dell’egemonia culturale ultra-progressista. Non allineamento che in teoria dovrebbe comunque costituire una posizione in linea con i princìpi di libertà e democrazia (per il momento). Il problema della democrazia: l’oscuramento dei post pro Trump in campagna elettorale e l’interruzione, da parte delle TV americane, dei discorsi di Trump, sono azioni effettuate nel nome del buon senso e della conservazione della democrazia. Si dice.È però vero il contrario. Qualcuno ha mai oscurato chi blaterava di Russia-gate (teoria basata sul nulla e smentita da documenti desecretati)? Parliamo perciò anche qui di atti puramente ed esclusivamente ideologici, che denotano, in questo caso sì, attentati alla democrazia. Le conseguenze per l’Europa: è l’unica cosa che realmente conta per noi. Ma è anche l’elemento che non cambierà. Gli USA erano, sono e saranno, ancora per molto, un impero del quale noi siamo colonia e periferia. Trump o Biden non fa differenza. L’unica variabile può essere la velocità: con Trump l’umanità sarebbe comunque diventata un insieme di automi mascherati, asessuati e Amazon-izzati. Magari un pochino più lentamente. Lorenzo de Bernardi ![]() |
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