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BENVENUTI NEL SOGNO AMERICANO – capitolo due

Abbiamo assistito a dichiarazioni che, in altri tempi, sarebbero risultate delle “fake news” passibili di reato di calunnia per il loro surrealismo.

Alan Friedman , in Italia, ha avuto realmente il coraggio di dire che queste violenze sono state organizzate da manovre degli apparati russi di Putin, con infiltrati magari.
Magari ancora il camionista ukraino che ha cercato di investire un blocco di manifestanti, risultato poi essere un ex miliziano volontario delle forze banderiste ukraine in Donbass, era un infiltrato dei Russi.
Incredibile la dichiarazione della Conferenza Episcopale dei Vescovi cattolici che ha parlato di “rimuovere immediatamente il razzismo”, quando siamo a 6 morti tra cui vari neri uccisi da altri neri.
Surreale il post di Enrico Letta che condivide il “I can’t breathe” con una immagine di un edificio pubblico in fiamme, la stessa classe dirigente che ha invocato l’arresto per il fedifrago che, in Italia e non a New York, andasse dall’amante o dal pescatore che andasse sul lungo lago a pescare per la prevenzione anti-epidemia.
IN tutto ciò l’essenza di una casta di potere che giudica, evidentemente, con un disprezzo inspiegabile il cittadino che paga le tasse o che va a lavorare, al posto di disprezzare chi stia distruggendo negozi, attività commerciali, musei, prendendo a bastonate anche delle donne che si trovano a provare a difendere il proprio negozio.
Non risultano dichiarazioni di “ripresa educativa” di politici in vista come Bill De Blasio a riguardo della figlia arrestata nel corso di disordini a NYC, come anche della Signora Ilhan Omar, senatrice americana di origine somala, che non ha dichiarato nulla sulla figlia che è stata accusata di aver espresso supporto sui social media a dei rivoltosi conclamati.
(https://thepostmillennial.com/ilhan-omars-daughter-shows-support-for-antifa-group-organizing-riots-in-minneapolis?fbclid=IwAR3FPfsDYQTH9Pgw0AmkjzD6XwloAfrs7NImDx-a2dF_e8DG0c1yLhYTKRI).
De Blasio, anzi, ha addirittura dichiarato di essere orgoglioso della figlia che vorrebbe, come tutti, un “mondo migliore”, che però dalle immagini che vediamo pare non essere poi così desiderabile.

I giovani e giovanissimi hanno il diritto di impegnarsi, di combattere, di sbagliare che dir si voglia e non pretendiamo che delle adolescenti nere negli USA di oggi vadano a manifestazioni di caucus conservatori o dei Proud Boys, ma se i genitori sono politici ed amministrano delle realtà importanti, complesse ed adesso fragili ed a rischio, avrebbero il dovere di tirare fuori i figli da queste cose e dire qualcosa di molto serio in merito, dato che in strada si stanno contando i morti.
Eppure il grosso problema della società americana, in passato assolutamente razzista e avente leggi di separazione razziale indubbie, oggi sembra non essere il passato razzismo ma una questione multifattoriale dove il dato razziale è incrociato ad altri fattori e dove il razzismo è evidente da parte di più gruppi etnici nei confronti di qualsiasi presunto antagonista.
Quindi una specie di società darwinista dove vince il più forte, o il più organizzato, o il più adatto a gestire a proprio favore le dinamiche economiche di una società basata, fondamentalmente, sul puro capitalismo.
Questa società, da tempo periodicamente percorsa da tensioni razziali ed economiche molto forti, ha in sé vari elementi critici perché manifesti comportamenti disgregativi che non sono, quindi, da attribuire al mero razzismo dei soli Bianchi contro i Neri.
Ciò che ci pare di scorgere è un razzismo incrociato, magari, ed in sostanza una sorta di lacerazione interna dove avanza un tipo umano totalmente regressivo e predatorio; chi ideologizza o cavalca una situazione simile probabilmente vuole non la giustizia ma il Caos.

La statua di Luigi XIV il Re Sole di Lousville, città fondata evidentemente dai Francesi, non si vede quale problema abbia creato nella mente dei gangsters o dei “thugs” che hanno deciso di danneggiarla.
Probabilmente in nome di un odio razziale, questo si, che travalica la facile equazione marxista dei “poveri contro i ricchi”, a-spaziale ed a-temporale.
Il Re Sole è un simbolo di una civiltà, come il Museo dei Confederati in Virginia andato in fiamme nella totale assenza di reazioni da parte delle istituzioni locali, democratiche, che non hanno organizzato una vigilanza ad hoc per impedire che si addivenisse ad atti di così palese bestialità nichilista.
Se analizziamo, razionalmente, il problema della violenza reciproca tra gli Afroamericani e le Forze dell’Ordine scopriremo che esiste un problema, appunto, ma che esso è reciproco ed è politico nel senso di questione della loro società per come si è impostata e sviluppata.
Non è, banalmente, il razzismo o le truppe razziste spesso arruolate nelle Polizie locali, tra l’altro aventi dirigenze nominate da politici che possono anche essere molto diversi da stereotipi repressivi, ad essere causa principale di ciò che vediamo oggi.
Se analizziamo alcuni dati scopriremo delle cose: tra il 2004 ed il 2015 i Neri sono stati autori responsabili del 43% degli omicidi, essi sono il 13% della popolazione; Gli omicidi spesso sono altri Neri ma, anche se andiamo a guardare ad omicidi di Neri da parte di Bianchi (termine, tra l’altro problematico perché un iberoamericano di origine europea è bianco come un anglosassone o un altro europeo) troveremo che uccidono più i Neri gli altri Neri.
Se guardiamo, invece al tasso di omicidi di agenti di Polizia, scopriremo che dei 48 agenti uccisi nel 2019 il 35% è stato ucciso da Neri , stante ciò che ci riporta l’FBI.
Tra le forze di Polizia esistono poi varie minoranze etniche, Neri in primis, quindi non è possibile pensare che queste degenerazioni molto ben note nel sistema americano siano frutto di naturale propensione di agenti bianchi contro i Neri.
Forse non è così: semplicemente un sistema che ha creato una società di sradicati dove ad una iniziale struttura molto disciplinata e patriottica ha fatto seguito una società predatoria poi basata sul globalismo a sua volta imperneato sul puro capitalismo. Una società per procedere ordinatamente e con uno sviluppo di qualsiasi tipo deve essere equilibrata e composta da persone che sentano di appartenere ad un progetto, ad una comunità di destini, ad una origine comune, a parte il dato della leadership che è, spesso, tralasciato, ma che diventa basilare per riconoscersi in un progetto.
Una società senza asse portante fondata sui mercati, sulla intercambiabilità di popolazioni, di individui, con unica preoccupazione quella di approvvigionarsi non è una società ma uno spazio forzatamente comune dove si vegeta assieme.
Ora il dato rischioso di questa situazione è, come sempre, non tanto la situazione in sé ma ciò che, politicamente, si sta giocando su di essa. Le forze globaliste non solo non hanno assunto alcuna responsabilità di ciò che sta succedendo ma stanno cavalcando questa congiuntura allo scopo precipuo di stravolgere ulteriormente il paradigma sociopolitico in senso ancora più sradicante, illusorio, messianico di una sorta di società nuova dove non un sistema valoriale migliore e più sano sia il riferimento di una comunità ma la maionese impazzita dell’uomo-massa unitamente all’individualismo più sfrenato.
In buona sostanza quello stesso paradigma alienante che ha creato l’America moderna e tutto il sistema occidentale.

Stefano Cordari

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