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IN ITALIA GOVERNA DI TUTTO. TRANNE IL POPOLO

Solo tornando a essere Comunità possiamo riprenderci anche la Sovranità

De jure, L’Italia è una Repubblica Parlamentare ovvero una comunità di cittadini contraddistinta dalla condivisione di regole e vincolata al raggiungimento dell’utile collettivo. De facto, è asservita a interessi sovranazionali e ad Istituzioni esterne quali banche e grande capitale, l’alta finanza e l’Unione Europea.

Quelli che con un colpo di stato non cruento si troveranno ad essere rappresentanti del popolo italiano, hanno mantenuto e manterranno il potere avanzando e proteggendo i propri interessi, offuscando il popolo, annientando opposizione e dissenso e sfruttando coloro che definiscono “rifugiati”. E il popolo italiano, nel quale dovrebbe risiedere la sovranità popolare si ritrova ad essere uno schiavo della gerarchia capitalistica e finanziaria che tesse la tela.
Attraverso un lungo e geniale programma che ha prima messo le catene alle membra e poi alle menti, il popolo è stato sradicato dalle proprie origini e trasformato nell’emblema di una comunità sovranazionale e nomade e transitante.
Come ogni istituzione umana e storica, la democrazia italiana è instabile e dipendente da equilibri ad essa esterni. E come ogni fenomeno, è caratterizzata da una serie di antinomie e contraddizioni che, qualora esposte possono essere travolte da una rivoluzione e da una conseguente inversione di tendenza. Non è difatti l’equilibrio, ma l’opposizione e lo scontro che portano all’accrescimento.
Quello di cui vi è un impellente bisogno è il risveglio della consapevolezza e della coscienza del popolo.
Il problema non sono le mancate elezioni, che tecnicamente non rappresentano un coup d’état né tantomeno un’azione anticostituzionale. Il problema è il sistema che favorisce e protegge gli interessi di pochi parlamentari e che, allo stesso tempo è ostile al popolo italiano e ai suoi interessi. Questo è il vero coup d’état dei poteri forti, del deep state, dell’Europa delle banche.

In questo drammatico scenario la crisi di governo e la temporanea uscita di scena di Salvini non rappresentano un fallimento ma un possibile bagliore alla fine del tunnel qualora il popolo italiano, risvegliato dal lungo torpore gli concedesse in un vicino futuro la maggioranza anche nelle regioni prossime al voto e, conseguentemente la maggioranza e dunque il governo. Un governo totalmente identitario e senza la necessità di alcun compromesso.

Beatrice Mantovani

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