GRETA NON PORTA VOTI. SOLO SFIGA..
Siamo a maggio e sembra autunno..
La strumentalizzazione della scienza ai fini di una manipolazione del consenso non è una novità, non mi sorprende quindi che in un’epoca in cui i mezzi mediatici a disposizione sono molti si giochi una carta come l’ambientalismo.
A questo si aggiunge che fin dalla votazione sulla Brexit si è tracciato un frame volto ad individuare nelle nuove generazioni il voto europeista e in senso lato globalista, e nelle generazioni più grandi e la resistenza in senso opposto.
Con l’approssimarsi delle elezioni del parlamento europeo se fossi stato un addetto al marketing pro Unione Europea, avrei cercato di catturare proprio il voto delle giovani generazioni che tra l’altro in larga parte tendono a disinteressarsi della politica e a disertare il voto proprio come avvenuto nel caso della Brexit.
Per catturarne l’interesse non avrei puntato sui classici temi della politica, anche perché a rischio di sollevare argomenti piuttosto scomodi e che in vista di un voto pro Unione Europea sarebbe stato meglio non nominare, l’argomento migliore per mobilitare i giovani avrebbe potuto essere uno ad alta carica ideale ed emotiva come ad esempio l’ambiente e il riscaldamento globale.
Fatto questo, una volta catturato l’interesse dei giovani e averli uniti dietro un personaggio simbolico e altamente catalizzatore, avrei fatto assumere a tale personaggio delle posizioni anti sovraniste legando la battaglia per l’ambiente a quella contro quelle istanze associandole magari, come viene fatto ormai da tempo, ad una funzionale accusa di fascismo.
A questo punto il mix da servire sarebbe stato una associazione tra allarmismo climatico ed esaltazione delle giovanissime generazioni contro le precedenti indicate implicitamente come egoiste, colpevoli, incapaci, un piccolo capolavoro di questo messaggio è andato in onda nel TG1 del 4 maggio.
Se poi le generazioni più grandi vengono anche dipinte come vagamente fasciste, non resterebbe che rimanere in attesa di cogliere una interessante percentuale di voti a favore dei partiti pro Unione Europea il 26 maggio.
Essendo le motivazioni di tale voto non razionali e anzi del tutto emotive, l’unica cosa che ancora servirebbe è un tempo meteorologico particolarmente caldo nel mese di maggio per rafforzare il frame così costruito.
Non sempre però le cose vanno come sperato, e in questi giorni di autunno fuori stagione l’immagine di Greta, con tutte le sue implicazioni, si è eclissata dai video, solo una bolla di caldo africano potrebbe ormai salvare la campagna elettorale, in assenza non resta che appellarsi al sempre valido ‘piove, governo ladro’…
Enzo Pennetta
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