NON FATEVI INGANNARE: ERANO LACRIME DI GIOIA
E vorrebbero farci credere di essere dispiaciuti!
Il terribile incendio che ha devastato la cattedrale parigina di Notre Dame è un evento tragico per chi come noi crede nell’ Europa delle identità e nelle Tradizioni, ma è soprattutto un’ occasione di seria riflessione. In seguito agli eventi parigini il mainstream liberal ha infatti assunto una posizione a dir poco contraddittoria. Si ha certamente ragione nel ritenere questo evento una gravissima perdita dal punto di vista religioso ma anche culturale e artistico, trattandosi di un patrimonio di inestimabile valore. Chi poi crede nei segni e nelle profezie, ne vede addirittura un simbolo della fine della Cristianità. Ma ciò su cui noi vorremo porre l’attenzione è che la meravigliosa cattedrale gotica parigina è frutto proprio di quella società medioevale contro cui il mainstream liberal-progressista vomita quotidianamente odio e pregiudizio, proseguendo la sovversione anti-cristiana e anti-Tradizionale iniziata coll’Illuminismo. Per lor signori il termine “medioevale” equivale ad un insulto: sinonimo di “barbaro”, “oscurantista” e “retrogrado”. Per Macron e compari ( che ora piangono lacrime di coccodrillo ) , è sempre stato meglio opporre ai cosiddetti “secoli bui” i nefasti ideali della Rivoluzione Francese, durante cui per un certo periodo Notre Dame venne trasformata nel “tempio della Ragione” . Il tutto dopo averne ovviamente depredato gli interni, fuso gli ori, distrutto le statue ed abbattuta la “flèche”. La guglia di cui ora tanto si compiange il crollo fiammeggiante, non era infatti l’originale ma una ricostruzione ottocentesca . Dovremmo quindi piangerne la prima premeditata distruzione, da parte chi si diceva portatore di tolleranza. Questa palese contraddizione è indice della manipolazione storica, creatrice di una falsa coscienza che aliena l’ uomo dalle sue radici.
Un paio di spunti: anzitutto secondo Renè Guenon il Medioevo fu la restaurazione di una civiltà Tradizionale che aveva come perno la Cristianità, intesa non solo come il ruolo centrale della Chiesa Cattolica nella vita politica e sociale, ma il perno exoterico religioso di un mondo Sapienziale che trovava espressione nella casta guerriera, nell’ organizzazione politica e nelle scienze ed arti Tradizionali. Un mondo, sosteneva l’esoterista francese, che l’europeo avrebbe completamente rimosso sostituendolo con un’ immaginaria storia evoluzionista .
Il sociologo conservatore Robert Nisbet, invece, in un opera che rappresenta una pietra miliare del comunitarismo contemporaneo “The Quest of Community”, sostiene che il mondo organicista e plurale dell’ età di mezzo fu la più autentica manifestazione dello spirito comunitario. Sia che si legga il Medioevo dal punto di vista Tradizionale che dal punto di vista del valore della comunità, è indubbio che la visione “emancipativa” della modernità abbia allontanato l’ uomo dai valori fondamentali della vita e peggio ancora gli abbia fornito criteri alienanti di ragionamento. Ma la contraddizione evidente tra lo sconcerto del disastro francese e i dogmi imposti dal mainstrem mettono in luce il rimosso: se veramente, come riteniamo, l’incendio di Notre Dame è una perdita gravissima allora dovremo riconsiderare le nostre radici medioevali e il suo retaggio Tradizionale e comunitarista . Radici che devono essere il nucleo pre-politico di una rifondazione europea.
Nel frattempo attendiamo con ansia che i liberal-progressisti, asciugate le lacrimucce ,rendano conto ad una popolazione sconcertata da questo triste evento: come mai il progresso scientifico ed umanitario non riesce a evitare un incendio su un monumento così importante nel cuore di una grande capitale europea?
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