Ecco perché i Millennials fanno sempre meno sesso
Massimo Fini, Luca Steinmann e la crisi sessuale dei Millenials
“Non si è mai troppo vecchi finché si desidera sedurre e, soprattutto, finché si desidera essere sedotti”. Quando con questa frase Charles Baudelaire si rivolse alla sua generazione egli invitava i propri coetanei a non farsi abbattere dall’arrivo della vecchiaia e dal conseguente decadimento fisico.
Prima di essere un fattore anagrafico, diceva, la giovinezza è uno stato d’animo che sopravvive insieme alla capacità degli uomini di amare, di amarsi e di farsi amare. L’atto fisico, il piacere carnale, l’eros e la sensualità sono quindi soltanto l’espressione di una gioventù che vive e si tramanda interiormente nelle persone che, a prescindere dall’età, amino altre persone, amino piacere ad altre persone e vogliano lottare per ciò che amano.
Questa concezione di eternità della vita è stata fatta propria da alcuni grandissimi nomi della letteratura mondiale. Josè de Espronceda, giornalista e leader della sinistra romantica spagnola dell’Ottocento associò l’eternità della giovinezza alla libertà nella poesia La Canciòn del pirata. “Ciò che ami davvero rimane, il resto è scorie. Quel che ami davvero non ti verrà strappato. Quel che ami davvero è la tua vera eredità” scriveva invece Ezra Pound nei Cantos, esprimendo una sensibilità molto simile a quella di Baudelaire.
Se Baudelaire, Espronceda e Pound hanno ragione allora l’odierno Occidente europeo rischia di stare per morire di vecchiaia. Il quotidiano tedesco Die Welt ha recentemente pubblicato uno studio nel quale prende in analisi le abitudini sessuali delle nuove generazioni occidentali, mettendo in evidenza un dato: i Millennials, cioè coloro che sono cresciuti e sono stati educati nel terzo millennio, fanno decisamente meno sesso delle generazioni che li hanno preceduti.
Riprendendo alcuni studi Die Welt evidenzia come soltanto il 44 per cento degli adolescenti di sesso femminile dichiari oggi di avere già avuto rapporti sessuali, mentre 25 anni fa lo dichiarava il 58 per cento delle ragazze. Dati analoghi valgono per i maschi: CONTINUA A LEGGERE
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