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1000 PATRIE: CI VEDIAMO AD ASSISI

Non perdete tempo a mettervi il vestito bello, perché ci sarà da sposrcarsi

Unire per cambiare: questo potrebbe essere lo slogan del laboratorio politico 1000 Patrie, e proprio da uno slogan così semplice, come diretto, si aprirà ad Assisi il primo campo quadri della confederazione dei movimenti e associazioni che vedono in Matteo Salvini il referente per un riscatto politico.

Già il manifesto annuncia un intento inequivocabile: “ripensiamo l’Italia, disegniamo il futuro!” Al campo , infatti, parteciperanno i referenti di diverse organizzazioni distribuite sul territorio: tutte autonome fra loro, ma con molti punti  in comune, proprio perché si guarda a ciò che unisce contro ciò che divide.

I punti specifici, da cui le idee di 1000 Patrie si articolano, sono la difesa della famiglia naturale e della patria (come inteso qui) quindi la proposta di una visione comunitarista della società in forte opposizione all’attuale modello individualista. Terminologie che ai più potrebbero sembrare passatiste (quando non di stampo marxiano) ma hce in realtà, purtroppo, sono termini attuali e ben radicati nel tessuto sociale di un Occidente fermo sulle sue posizioni pro capitale.

Il laboratorio di 1000 Patrie avrà inoltre diversi ospiti pronti a presentare alcuni temi di rilevanza geopolitica per l’Europa, il percorso è rivolto ai giovani under 30 in quanto rappresentanti del futuro. Tra i presenti, molti giovani dirigenti delle diverse organizzazioni assieme ai loro “referenti politici”: lo scopo è quello di dare punti di riferimento a coloro che poi sono specificatamente sul territorio a rappresentare le idee che hanno permesso la creazione di questa nuova realtà attivissima in molte regioni della penisola. La confederazione dei movimenti identitari di 1000 Patrie è uno strumento politico-culturale a supporto dell’azione di Matteo Salvini e del progetto di Lega dei Popoli, in cui la presenza, come testimone dell’iniziativa, di Pietrangelo Buttafuoco rende ancor più forte l’azione e la forza dirompente di questo nuovo modo di fare politica.

Non un movimento (l’ennesimo) con un “capo” ma una confederazione il cui scopo quello di creare giovani dirigenti, di unire le diverse anime identitarie e nazional-popolari accomunate da intenti comuni e pronte a seguire la visione ideologica dettata dalla definizione “comunitarismo”. Il campo di Assisi è il secondo passaggio di un percorso iniziato a Roma il 28 febbraio 2015 con la presenza di Matteo Salvini, Lorenzo Fontana, Pietrangelo Buttafuco, Philippe Verdon, Pegida, Vincenzo Sofo e gli oltre 150 invitati.

Fabrizio Fratus

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