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ITALICUM: LEGGE DA PRIMA O DA TERZA REPUBBLICA?

Popolo gregge, ecco il tuo pastore

Con la legge n. 52/2015 il Parlamento ha deliberato la nuova legge elettorale (c.d Italicum) per le future elezioni politiche, la quale entrerà in vigore da luglio 2016 e verrà applicata per la sola Camera dei Deputati, dal momento che il Governo Renzi auspica che nel frattempo venga approvata definitivamente la nuova riforma costituzionale che delega i Consigli regionali ad eleggere i senatori al posto dei cittadini.

Cosa Prevede.

La nuova legge mantiene l’impianto proporzionale (per cui i seggi sono assegnati in proporzione ai voti ottenuti) e assegna un premio di maggioranza consistente nel 55% dei seggi a Montecitorio alla lista più votata che abbia raggiunto almeno il 40% dei voti; se nessun partito raggiunge tale soglia di voti, i primi due procedono a un turno di ballottaggio: anche in questo caso il vincitore conquista il 55% degli scranni.

La scelta dei deputati avverrà invece con un sistema misto: il territorio italiano sarà diviso in 100 collegi ognuno composto da almeno 600 mila residenti e ogni lista, qualora abbia ottenuto a livello nazionale almeno il 3% dei voti, elegge come primo deputato un candidato scelto dalle segreterie di partito, c.d. capolista bloccato, dal secondo eletto in poi trovano valore le preferenze di genere (una per il sesso maschile, l’altra per quello femminile).

L’Italicum supera così il proporzionale puro stile Prima Repubblica attualmente vigente a causa della sentenza n. 1/2014 della Consulta (la quale ha sancito l’illegittimità del precedente Porcellum), cercando al tempo stesso di rispettare le indicazioni date dai giudici costituzionali con la pronuncia citata: ossia una soglia minima di voti per conseguire il premio di governabilità e l’identificabilità del parlamentare con il territorio.

Con il Porcellum, invece, il premio di maggioranza era assegnato alla coalizione più votata senza il previo raggiungimento di una soglia minima di voti e, al tempo stesso, i candidati di ogni partito al Parlamento erano inseriti in lunghe liste (c.d. liste bloccate) poste al di fuori delle cabine elettorali e non riportate sulla scheda di voto. In sostanza, con il Porcellum gli elettori erano esautorati da qualsiasi possibilità di scelta del proprio parlamentare.

Nuovi Problemi.

Nel nuovo sistema elettorale Italicum si evidenziano tre profili di irragionevolezza.

  1. a) Il primo consiste nell’assegnare il premio di maggioranza alla sola lista e non permettere la formazione di coalizioni. Tale disposizione è illogica e assurda, difatti, esistendo le coalizioni sia a livello comunale che regionale, l’elettore potrebbe trovarsi disorientato e confuso innanzi al nuovo quadro politico.
  2. b) Il secondo aspetto di criticità riguarda il capolista bloccato: potendosi candidare in 10 collegi contemporaneamente è probabile che non venga concretamente rispettato il principio di identificabilità del parlamentare con il territorio e, presumibilmente, le preferenze troveranno efficacia solo per la lista che vince le elezioni (le altre eleggeranno come deputati esclusivamente capolista bloccati).
  3. c) Da ultimo, si sottolinea l’incoerenza di valere solo per la Camera e non per il Senato. Infatti, se la riforma costituzionale venisse respinta dal Parlamento o dai cittadini con il referendum, ci troveremmo dal luglio 2016 a votare con due leggi elettorali diverse per Camera e Senato: per la prima l’Italicum e per il secondo un proporzionale purissimo uscito dalla sentenza della Corte.

Gli Effetti.

Sugli effetti che la legge avrà dalle prossime elezioni politiche, è presumibile che in Italia si assisterà ad un ritorno al futuro: ovverosia i partiti tenderanno a correre da soli come nella Prima Repubblica, giocandosi poi al ballottaggio la possibilità di conseguire la vittoria.

Con ogni probabilità, in particolare, verrà a formarsi un sistema simile a quello francese formato da pochi ma grandi movimenti politici: uno di sinistra (Landini, Vendola, Cofferati, Civati ecc), uno di centro sinistra (il PD), uno di democristiani autodefiniti liberali (Alfano, UDC, Forza Italia, Passera ecc), una destra nazionale (Lega Nord, Noi con Salvini e Fratelli d’Italia) e una lista civica di protesta (Grillo).

L’alternativa è che si cerchi di fare dei “listoni” come avviene nei Comuni con meno di 15 mila abitanti, dove il candidato alla carica di Sindaco può essere sostenuto da un solo partito. In questo caso si creerebbero il “listone unico” di centro destra  (Forza Italia, Lega, Alfano e Fratelli d’Italia) e quello alternativo di centro sinistra (PD e Vendola), rimanendo il quadro politico sostanzialmente come quello attuale. Quest’ultima variante è meno credibile.

Considerazioni.

L’Italicum sembrerebbe essere fatto su misura per il PD, tuttavia il ballottaggio in Italia ha sempre riservato sorprese, c’è il caso che anche questa volta possa dare i suoi frutti facendo pentire Renzi di averla fatta approvare a tutti i costi con la contrarietà di tutte le opposizioni (compresa quella interna).

Le leggi elettorali, ossia le regole del gioco, non vanno mai scritte da soli: Renzi inizialmente esordì con questi termini, poi sembrerebbe esserselo dimenticato.

In Due Righe.

La nuova legge elettorale probabilmente porterà maggiore governabilità. Dall’altro lato, favorirà inciuci al ballottaggio, e continua a lasciare un ambito residuale alle preferenze. Cambiare tutto, perché nulla cambi.

 

Mario Enrico Rossi Barattini

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