Diamo le puttane ai politici. Purchè ci ridiano il Sogno
“Chi rifiuta il Sogno deve masturbarsi con la realtà”
Ennio Flaiano
Succede quando smettiamo di avere una prospettiva e ci resta solo la desertica realtà circostante. E, parlando di Politica, il concetto sopra descritto combacia perfettamente. Specialmente se ci confrontiamo con il panorama quotidiano, come si evince dalle ‘notizie tipo’ passate dai media nostrani:
- 10/05/2014 – Le parole di Silvio Berlusconi dopo il suo primo giorno ai Servizi Sociali;
- 09/05/2014 – Grasso a Renzi: «Senato è serio». E Renzi twitta i cedolini con gli 80 euro.
Spesso si parla di corruzione, casta e stipendi dei parlamentari. Attribuendo a questi tre elementi – altrimenti detti IL MALCOSTUME NAZIONALE – la genesi di tutti i mali d´Italia. Ragionamenti superficiali e stupidi, ma comprensibili quando fatti nel baretto in periferia a Lambrate. Meno tollerabili quando, ascoltando in TV politici ed eminenze grigie di variegata provenienza, si indica il suddetto malcostume come causa della crisi. Giustificazioni che sono preludio a misure quali l’abolizione del Senato, l’eliminazione delle province, la riduzione degli stipendi dei politici, l’azzeramento dei compensi dei membri dei consigli di amministrazione pubblici.
Oggi non siamo nella merda perché i parlamentari italiani sono i più pagati. Non manca il lavoro perché i ministri non vanno al lavoro in bicicletta. Queste stronzate da radical-chic olandese hanno veramente stancato: il vero problema dell´Italia è che ci manca il Sogno. Ci mancano grandi progetti e obbiettivi ambiziosi, magari folli. Non abbiamo un piano strategico dell´energia e nemmeno lo straccio di un piano industriale nazionale. Non riusciamo a completare qualche kilometro di Salerno-Reggio Calabria e metà del paese sopravvive a libro-paga dello Zio Totò.
Questa e la vera colpa della nostra classe dirigente: non aver fatto il proprio lavoro. Che si tengano i loro stipendi da favola e le puttane. Costano 784 milioni di euro annui, ma gli sprechi veri dello Stato non sono lì. La corruzione esiste eccome, ma più dello 0,5% di PIL non può esaurirsi lì. I ladri ci sono sempre stati, sono mancati i grandi uomini con grandi sogni. Nel dopoguerra gli italiani non avevano niente ma esisteva la prospettiva. Il padre di famiglia faceva sacrifici per dare un futuro migliore ai propri figli. Il politico era corrotto uguale, ma esisteva un Signor Mattei che vedeva un´Italia grande nel mondo. Si costruivano strade, gasdotti, centrali e ponti. I senatori della Roma imperiale erano più corrotti degli attuali doganieri cinesi, ma Vespasiano (che tutti prendiamo per il ciulo per la storia dei cessi a gettoni) ha fatto Colosseo, Foro della Pace e riforma militare; altri hanno edificato l’Eur e potremmo andare avanti all’infinito con personaggi ferocemente criticati per idee o condotta morale ma che hanno lasciato Segni e Sogni.
Oggi abbiamo una classe dirigente di pavidi che pensano in tabulati e parlano in codice binario, spacciando i loro vuoti numeri per “operato del Governo”. Lo skyline di Milano si è trasformato negli ultimi cinque anni con grattacieli e interi quartieri in vetro e acciaio, ma il loro più grande successo sono ottanta euro in busta paga (che tanto, poi, ce li portano via al primo 730). E poi c’è Renzi, che ogni tanto ci dice che il programma Discovery costa meno della Salerno – Reggio Calabria. Sì, ma tu che cazzo hai fatto? Mi hai messo 80€ in tasca? E con questo speri di comprarti il mio voto? Ma vai in culo ad una vacca!
L’ultima opera pubblica significativa che ci è stata proposta era un ponte e arrivava da uno che nel tempo libero dava festini e si scassava a fuoco con Nicole Minetti e minorenni delle etnie più disparate.
Datecene un altro così e a curare i malati di Alzheimer mandateci questi feticisti dei bilanci.
Meglio un talebano di un Matteo Renzi qualunque.
L’Ayatollah
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