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I NUOVI EXTRACOMUNITARI SONO I GIOVANI

Dedicato a tutti coloro che di lavoro fanno 'gli addominali di Abercrombie'

Abercrombie, la nota marca di abbigliamento americana, è stata condannata dalla Corte d’Appello di Milano per discriminazione dei dipendenti, a causa di una policy aziendale basata sul mantenimento di un personale rigorosamente Under 25. Beh, direte voi, qual è il problema, anzi. E’ un merito dell’azienda e un demerito della solita magistratura. E invece no.

Perché in questo caso Under 25 significa licenziare quelli che compiono 26 anni, in virtù di un ragionamento inconfutabile: il giovane appena maggiorenne non ha alcuna pretesa circa le condizioni lavorative che gli vengono offerte, avendo a quella età come unico obiettivo il guadagno di qualche spicciolo necessario per gestirsi i piaceri della gioventù. Il giovane venticinquenne è invece una persona con un bagaglio di esperienze più completo, che inizia a ragionare su di esso non più in termini contingenti bensì progettuali, pensando di volersi costruire un futuro lavorativo e familiare. Una vita, insomma. Un fardello troppo grosso per un’azienda, che fa dell’abbattimento dei costi un mantra e del personale un costo più che una risorsa.

E’ il capitalismo, baby.

Gustave Le Bon, sociologo francese vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, spiegava che l’istruzione può rivelarsi un boomerang perché – se mal gestita – non fa altro che creare nelle generazioni un’aspettativa ed una pretesa di riconoscimento sociale. Da un lato, il ruolo della persona nel contesto lavorativo viene svuotato di ogni carattere qualitativo divenendo mera componente produttiva; per intenderci, l’uomo – con i suoi sentimenti, la sua storia, la sua fatica, i suoi sogni e i suoi bisogni – vale quanto la farina o il cemento o la seta. Dall’altro, lo Stato elimina progressivamente la formazione di carattere tecnico per incanalare tutti verso la carriera universitaria, creando una valanga di laureati con in mano una laurea che concretamente non vale nulla. Perché fornisce un bagaglio qualitativo del quale il mercato lavorativo si disinteressa. Conoscere la Divina Commedia è ininfluente, anzi è un problema, perché ti aspetti di essere riconosciuto anche per questa tua competenza.

Sciocco arrogante. A chi importa di avere un bullone laureato? Un bullone è un bullone e deve fare solo il bullone.

E’ il capitalismo, baby.

Vincenzo Sofo

(tratto da La Padania)

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