Due facce della stessa carogna
Non si capisce più chi sia lo Stato e chi l'Antistato
“Gennaro ha deciso di dare una svolta alla sua vita, si costituirà”. Non è la confessione della mamma di Genny a’ Carogna. Neppure un passo di una conversazione tra Alfano e Renzi circa i fatti dell’Olimpico. E’ una citazione di Un posto al Sole.
Da Genny a’ Carogna però vogliamo partire, perché se poi sia lui la vera carogna è tutto da vedere. Dopo l’ignobile serata di Napoli-Fiorentina, i giornali si sono sbizzarriti a snocciolar biografie di questo nuovo antieroe del mondo moderno, dove con antieroe non ci riferiamo ai crepuscolari ma ai brutti&cattivi. Ma il povero Genny, la carognata l’ha subita, mica l’ha fatta. Se ne stava lì, bello bello, a giocare all’ultras con i suoi amichetti senza rompere le scatole a nessuno. Sono state le Autorità, ad andarlo a scomodare per chiedergli consiglio; lui, da galantuomo del sud, il consiglio glielo ha dato, alle Autorità. E come ringraziamento si è beccato il Daspo. Con la scusa di aver invocato la libertà di Speziale, ma qui allora ha ragione Mentana: se così fosse, il primo a doversi beccare il Daspo sarebbe proprio Alfano, che ha sempre invocato la libertà di Berlusconi. Ogni condannato è bello a mamma sua.
Genny a’ Carogna in realtà ci ha fatto un favore. Proprio come il suo predecessore, il serbo Ivan Bogdanov: ha mostrato al mondo intero lo spessore delle nostre Autorità, quelle che dovrebbero rappresentare lo Stato e quindi i cittadini, quelle che dovrebbero tutelare la Giustizia. Ci dicono che il cancro siano le mafie, quando sono i primi ad andarle a cercare, proprio come è accaduto con Genny. E se la prendono se poi il cittadino si affida a quelli con la coppola piuttosto che a quelli con la divisa: mica fesso il cittadino, ovvio che sceglie chi comanda piuttosto che il suo tirapiedi. Le mafie nascono per sopperire ai misfatti dello Stato, mica è un detto popolare. Un po’ come l’arredamento Fai da te, quando all’Ikea non trovi nulla che valga la pena.
La colpa non è neppure delle forze dell’ordine, poiché in fondo loro eseguono quel che vien ordinato dalle più alte Autorità. E quella sera allo stadio c’era persino il presidente del Consiglio… se va bene a lui, che si chieda a Genny che cosa fare, va bene a tutti. Ecco dove sta la vera carogna. In uno Stato che si affida all’Antistato per sbrigare le faccende, salvo poi rinnega l’Antistato davanti al cittadino per uscirne con le Mani Pulite (le maiuscole non sono un errore).
Probabilmente non ci salveremo finchè non ci renderemo conto che, nei fatti, chi tiene le redini dello Stato è proprio l’Antistato; e chi rappresenta l’Antistato, è proprio lo Stato. Allora, non ci resterà che affidarci agli ultras per far distruggere gli ultimi ruderi di questa non più civiltà… o, in alternativa, votare Totò Riina.
Vincenzo Sofo
(tratto da La Padania)
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