All’armi! All’armi!
O ti suicidi o ti ribelli. Noi, ti suggeriamo la seconda
Si parla ormai da anni di crisi, di disoccupazione, di chiusura di fabbriche e di quanto la nostra patria sia in seria difficoltà, le problematiche aumentano e, mentre i “parolai” sono seduti sulle poltrone dell’ennesimo governo senza legittimazione popolare, le famiglie sono ormai al collasso.
Di Grillo abbiamo parlato: siamo ormai quasi certi che sia uno strumento del “sistema” per non fare esplodere in una rivolta legittima la popolazione. Qualcuno non sarà d’accordo con quanto appena affermato; attenzione, ci riferiamo a lui e al cosiddetto guru, non certo alle persone che fortemente credono e vogliono una rivoluzione “pacifica” basata sul riforme da attuare in parlamento.
Ma il tempo è finito. Le parole non bastano più, ormai tutti ci stiamo accorgendo che non c’è futuro in Italia, non c’è speranza. In cosa mai si potrebbe investire? Siamo una popolazione numerosissima, vecchia, posata su un fazzoletto di terra senza nessun tipo di risorse, senza possibilità di decidere nulla circa il nostro futuro. Non ci sono possibilità ed è evidente a chiunque che qualcosa presto succederà.
Non siamo catastrofisti ma la situazione reale è di un paese morto dove anche le persone oneste iniziano a chiedersi perché debbano mantenere uno Stato che letteralmente uccide i suoi cittadini con tasse e mancanza di servizi. La crisi avanza, le persone perdono lavoro ed entrate… e lo Stato che fa? Aumenta le tasse sui beni di consumo (Iva), sulle proprietà, sull’energia. Il “nero” è aumentato, chi ha qualche soldo da parte lo fa svanire, sempre più persone parlano di andarsene e sognano una vita in cui la burocrazia e la tassazione non mettano in ginocchio. Troppi suicidi per stare ancora in silenzio ad aspettare che il nulla avanzi, che il bimbominkia al governo continui a prenderci in giro raccontando cazzate sulle sue grandi riforme.
L’unica la speranza è la rivolta. Attrezzatevi.
Fabrizio Fratus
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