Ultime notizie

Renzi-Grillo: due facce della stessa medaglia?

Meno di dieci minuti di non dialogo. Tanto è durata la consultazione al cospetto di Sire Renzi, cui si è dovuto sottoporre (suo malgrado) Sire Grillo, colpa di un referendum online tra gli iscritti al Movimento 5 Stelle. E mediaticamente, è stata una bomba.

Non poteva essere altrimenti, tra due animali da palcoscenico che sull’effetto mediatico giocano l’esistenza. Che a quello streaming si sono presentati con la bava alla bocca. Grillo, merito della maggior esperienza, si è portato a casa la vittoria. Con santa pace per quelli (anche grillini) che si sono lamentati per la troppa aggressività. Lo hanno costretto ad andare alla corte di Renzie e ha obbedito, ma facendo tutto il possibile per evitare l’autogol ingenuamente offertogli dai suoi militanti da tastiera. In dieci minuti ha comandato, silenziato e disconosciuto il neo premier. E poi se n’è andato. Il ragazzotto toscano non è riuscito a dir nulla se non un pietoso riferimento a due persone suicidatesi per mancanza di lavoro. No comment.

Altro da dire, su questo incontro, non ce n’è. Per il semplice motivo che nulla è stato detto. Per il semplice motivo che nessuno dei due nulla volevano che si dicesse. E’ la politica del nulla, baby. Quella di un tizio che ha conquistato il consenso indossando una giacca alla Fonzie, ma che per megalomania ha rinunciato alla legittimazione del consenso per diventar Presidente del Consiglio tramite gioco di prestigio. Un megalomane in realtà impotente, costretto a farsi trasportare dai fili dei poteri che lo telecomandano, tanto da scoprire che la nuova squadra di governo a farla non è lui ma De Benedetti, il padrone di Repubblica.

Per una (non) forza al governo fatta solo di marketing e allergica a visioni politiche – che non siano diktat esterni – vi è però una forza di opposizione che, in fin dei conti,  consapevole o meno finisce per fare il gioco di coloro che combatte. Il Movimento 5 Stelle gode in Parlamento di una rappresentanza tale da risultare inspiegabile (anche per chi, come noi, vedrebbe con favore il fenomeno grillino) come non sia ad oggi riuscito a incidere minimamente sull’attività del governo. Schiavo degli stessi meccanismi da lui creati e vantati, Grillo si trova a capo di una massa di protestanti senza un obbiettivo, un progetto in testa. E non c’è nulla di peggio che incanalare l’antagonismo in un contenitore che non può/non sa esplodere. Anzi, non c’è niente di meglio, per chi vuol disinnescare ogni spirito di opposizione al sistema. E allora la consultazione Renzi-Grillo assume un’ottica inquietante: fare show senza dire niente. Non dire niente per non rischiare di alterare gli equilibri. Because the show must go on.

Grillo si ritrova così paradossalmente ad essere ostacolo allo sfociare dell’azione antisistema. Se vuole uscire da questo tunnel, deve abbandonare il suo rifiuto ad allearsi per stringere invece collaborazioni con le altre forze che portano aventi questa battaglia allo status quo; e, l’unica presente oggi Parlamento, è la Lega Nord. Dunque solo un’alleanza “a progetto” con il movimento leghista dar speranza alla dissidenza, creando finalmente un fronte compatto e concreto contro l’egemonia dei cosiddetti poteri forti.

Altrimenti, Grillo continuerà ad imprigionare tutta l’incazzatura che riesce a raccogliere in un far casino costante senza mai incidere, consentendo alle marionette della finanza killer di governare tranquillamente.

Vincenzo Sofo

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: