Siamo in guerra
Non è uno slogan. E’ una verità, avvalorata dai continui dati sulla situazione italiana. La crisi (vera o costruita che si voglia) sta distruggendo la nostra patria, la nostra economia, i nostri risparmi, i nostri sogni, il nostro futuro. Ci hanno imposto governi che hanno contribuito fortemente all’aumento della disoccupazione come della povertà, continuano ad aumentare le tasse e a deprimere i consumi, senza un progetto per uno sviluppo sostenibile… mentre paesi come Cina e India continuano la loro marcia verso l’egemonia economica mondiali.
I media lasciano spazio ai “servi” del sistema, che allarmano la gente agitando uno spauracchio: uscire dall’euro sarebbe la nostra disfatta, un massacro per tutti noi… ma quanto c’è di vero? Sicuri che peggio di così sia possibile? Vogliono convincerci che la situazione attuale sia da preservare. Ma ormai molti economisti hanno iniziato a spiegare che ci sarebbero vie per uscire “bene” dall’Euro, contribuendo addirittura nel medio termine al rilancio dell’economia. Le ricette ci sono. Dobbiamo solo prendere coscienza del fallimento e della truffa dell’Euro. Per farlo non c’è più tempo: la disoccupazione giovanile (in ascesa come tutti i dati negativi) è al 40%, la produzione industriale è in progressivo calo, oggi ad un -20%. I nostri stipendi non bastano (per chi li ha ancora) a sostenere le spese e i consumi crollano… Siamo in guerra.
L’Italia ha dato all’Europa oltre 50 miliardi di Euro per salvare le banche dell’Irlanda, della Spagna e della Grecia, ma non si trovano i soldi per dare respiro alle famiglie, alle industrie e all’economia. L’uscita dall’Euro, quindi, è un atto dovuto, la sola strada per tornare ad avere una economia funzionante. Come fare? Un noto docente di economia dell’Università Cattolica propone l’uscita, sei semplici passaggi per salvare la nostra economia (spiegati interamente nel video al termine di questo post):
- Recuperare la sovranità nazionale per garantire i depositi
- Tasso di conversione Euro-Lira 1 a 1
- Rilancio della produzione
- Aumento progressivo dei posti di lavoro
- Aumento dei consumi e della fiducia
- Fine della crisi
La ricetta economica c’è, ora serve la forza politica… che non arriverà certamente da chi continua a prendere ordini dai tecnocrati non eletti seduti sulle comode poltrone dell’Unione Europea, nè dalle banche o dalla Germania. Dobbiamo lottare per la creazione di un fronte comune di salvezza, un patto sociale per la nostra patria, un’alleanza lontana dagli schemi ideologici del ‘900. Non c’è più molto tempo, siamo in guerra.
Fabrizio Fratus
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