Matti al governo
Matto è colui che non si rende conto di quanto sta facendo, delle situazioni e dei problemi che va a creare: Letta e il suo governo stanno andando certamente in questa direzione, non si capisce nulla e tutti sono in attesa delle sentenze e dei risvolti della vita giudiziaria di Silvio Berlusconi.
A breve entrerà la nuova aliquota dell’Iva, che passerà dal 21% al 22%: in soldoni, significa semplicemente che su una spesa di 1.000 euro netti si dovranno pagare 220 euro di Imposta del Valore Aggiunto anziché 210 euro, cioè 10 euro in più. Per comprendere maggiormente l’importo per ogni famiglia, si deve calcolare l’aumento dell’1% in relazione ai consumi che vengono effettuati… più si consuma e maggiore sarà l’impatto economico negativo dell’aumento dell’IVA.
I consumi sono in continua diminuzione e tale diminuzione, ovviamente, comporta meno lavoro e meno entrate fiscali nelle casse dello stato. Perché non provare a scegliere una strada differente? Perché su prodotti di consumo stagnanti non si abbassa l’IVA?
Ma il problema principale è comunque l’IMU: la tassa sulla casa, in questo caso sulla prima casa, è il vero cappio alla gola del governo che agonizzante non prende decisioni e rimanda… sino a quando? Una soluzione va presa e in fretta, se dovesse fallire (speriamo assolutamente ciò non avvenga) dopo le vacanze, per i fortunati, o periodo estivo per i più, nel giro di pochi mesi ci si troverebbe a pagare oltre al secondo acconto di novembre, all’IVA aumentata, due rate dell’IMU sulla prima casa e il tutto nei mesi prima di Natale, periodo in cui ovviamente si effettuano gli acquisti per i regali del Santo giorno. Se ciò dovesse avvenire, è credibile presupporre un ulteriore calo dei consumi e quindi una ulteriore diminuzione delle vendite dei negozianti che non farebbero ordini alle aziende… etc. etc. etc…
In sintesi: un governo di matti che giocano sulla pelle dei cittadini.
Fabrizio Fratus
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