Le idee sono risorse, non “paccottiglie ideologiche”
A quanto sembra, l’Italia, non ha ancora superato il biennio della guerra civile. Ogni volta che delle idee scendono in campo, quasi immediatamente, vengono catalogate sotto il cartello fascista o antifascista; poco importa se sono liberali, democristiane o socialiste, per essere accolte o eliminate devono passare attraverso questi due filtri, come se il sistema dovesse avere questi punti di riferimento per poterle giudicare.
Infatti, in Italia, le idee non vengono comprese e rispettate, non vengono utilizzate come strumento per dialogare, ma diventano sentenza di condanna o di santificazione, indipendentemente dalla coerenza logica e dialettica di chi le esprime.
Destra e sinistra sono opposti astratti costruiti ad arte per poter avere un popolo diviso in modo da poterlo manipolare grazie all’odio ideologico, piuttosto che realtà politiche su cui costruire il futuro dello Stato. Da quando si è formata la Repubblica non siamo riusciti a superare questo scoglio barbaro e, infatti, la politica è sempre più lontana dal popolo.
Proprio per questo motivo bastano poche parole, dette in un momento inopportuno da Berlusconi su Mussolini, per scatenare la caccia alle streghe e la condanna mediatica.
Siamo proprio al paradosso sistemico, in questo Stato non si difende la democrazia, ma si combatte un’estenuante guerra civile che non fa altro se non consegnare la guida del paese ad arrivisti senza scrupoli. Per questo dobbiamo andare contro tendenza e supportare quei giovani che ancora, nonostante tutto, credono in qualche cosa. Che siano di destra o di sinistra, non si facciano schiacciare da chi definisce il loro pensiero “paccottiglia ideologica”, perché chi ha detto questo aveva definito l’invasione dell’Ungheria, da parte dell’Unione Sovietica, come “portatrice di pace”. Questa persona non ha nessun diritto di giudicare delle idee, tanto meno di condannarle.
Un popolo che può definirsi tale è quello che vede il proprio concittadino come parte di se stesso. Fatti storici e idee vanno di pari passo e a volte quest’ultime spingono uomini senza scrupoli a commettere azioni criminali, ma non tutto di un’idea deve essere cancellato, soprattutto quando popoli interi ci hanno creduto o ci credono tutt’ora. Quindi non importa in cosa si creda, l’importante è saper guardare avanti con il coraggio di chi sa mettersi in gioco senza dover scadere nella barbara violenza; è sapere andare oltre le contrapposizioni per affrontare il presente; è saper essere liberi. Come disse Ezra Pound: “Se un uomo non rischia la vita per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui”.
Matteo di Bello
(tratto da http://www.ildigestivo.it)
Bell’articolo, ma per pietà, basta accostare il nome di Lui a quello di Silvio.