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Camerata Fini, mannaggia a te!

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Citare Benito Mussolini fa sempre notizia, soprattutto quando si dice che era un assassino e “il male assoluto”. È sempre la stessa storia: qui in Italia (ma anche in Europa) vi è un dramma ed è quello di non superare il passato ma di usarlo per dividere gli italiani o di creare paure inesistenti. Ma chi crede veramente che vi sia un pericolo fascismo? Inoltre, cosa ha detto di tanto grave Silvio Berlusconi? Che Mussolini fece anche cose giuste? È vero o falso?

Ci pensa Gianfranco Fini a dire la sua, lui che – sul pelato – ci ha costruito una carriera. Il Presidente della Camera dei deputati cita Renzo de Felice come storico a cui fare riferimento per venire a conoscenza del male fatto dal dittatore Benito Mussolini, stana citazione visto che de Felice venne tacciato di revisionismo, venne attaccato come fascista.

Fini, come sempre, parla a vanvera e cita inutilmente dei grandi storici. Noi invitiamo a leggere uno storico ebreo e marxista che sul fascismo ha scritto diversi saggi rintracciando l’origine del movimento e la differenziazione con il nazional-socialismo di Adolf Hitler: si chiama Zeev Sternhell ed è considerato uno dei massimi esperti del fascismo. Lo legga il signor Gianfraco Fini e lo leggano tutti coloro che continuano a non contestualizzare Mussolini con il periodo storico.

Tutti dimenticano che la prima metà del ‘900 fu l’epoca delle dittature, fu un fatto storico e non una dramma italiano. Lo stato sociale del fascismo fu all’avanguardia e tutti gli italiani lo sanno bene, non serve ricordare che sia il presidente Americano che il primo ministro Inglese furono impressionati dallo sviluppo dell’Italia di quel periodo… Questa è storia e non c’entra nulla con camere a gas e deportazioni di Ebrei. Certo, le leggi razziali furono sbagliate e il Silvio nazionale lo ha specificato.

La questione è altra: oggi il problema non sono dittatura e fascismo ma l’Italia e il suo fallimento. Il fallimento della nostra democrazia in cui le persone non si riconoscono più. Il fallimento di una nazione che tramite le tasse ruba ai suoi cittadini. Il problema è di un declino economico e sociale che nulla ha a che fare con quanto successe all’inizio del secolo scorso.

L’Italia, quella democratica, non ha bisogno delle bombe degli alleati per soccombere, bastano i nostri politici per farla affondare. Speriamo che Gianfranco Fini non se ne esca con una considerazione tipo “la Padania corrisponde ai confini della R.S.I.”. Ma speriamo, soprattutto, che una volta per tutte la Storia venga consegnata alla Storia e la politica si occupi del presente e del futuro, non del passato.

Fabrizio Fratus

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