Per quale lista si candida Mussolini?
Tutti a parlare di Mussolini. Va di moda. Lo facciamo anche noi. A noi piace essere alla moda. Essere alla moda aiuta a broccolare. Sia le femmine, sia gli elettori. Ed in campagna elettorale, broccolarsi gli elettori è lo sport principale.
Il Duce, un pò come Silvio, non ce la faceva più ad oziare nel suo loculo. E così, un pò per noia, un pò per mania di protagonismo, pare aver deciso di scendere di nuovo in campo. Un gran ritorno dopo una sessantina d’anni di pausa. Non male. Sarà di certo arrugginito, ma la concorrenza pare essere talmente bassa da incoraggiare persino un vecchio marpione di cento e passa anni a gettarsi nella mischia. Mussolini esce allo scoperto, fa tana, e salva tutti.
Salva Berlusconi, l’altro illustre vecchietto, in cerca di occasioni per ruggire e sfondare mediaticamente. E nella giornata della memoria, l’occasione è ghiotta… e fa l’uomo ladro. Opportuna, inopportuna, scandalosa, sacrosanta… poco importa, quella frase aveva una valenza politica: risvegliare dal torpore i fans del Duce. Da biasimare? Fino ad un certo punto, visto che la giornata della memoria è da sempre stata utilizzata dai partiti per le loro comode strumentalizzazioni.
Ed infatti, il secondo ad esser stato salvato dal Duce è Bersani, con il suo codazzo del PD. Nei giorni del clamoroso scandalo del Monte dei Paschi di Siena (di proporzioni gigantesche ed inquietanti, altro che le solite mazzette prese da amministratori sfigati improvvisati Lupin), quale miglior assist per spostare l’attenzione dalle loro porcherie a “Berlusconi & Mussolini”?! Alla sinistra, nei momenti di difficoltà, riappellarsi all’antifascismo ha sempre fatto comodo.
Il terzo a dover ringraziare Benito è il premier uscente, Monti. La cui autorità era stata ormai minata dal riconosciuto fallimento del suo governo, dalla discesa in politica nonostante le promesse del contrario e – soprattutto – dalla scoperta del reale scopo dell’Imu: mettere in salvo la MPS e i suoi autisti (vedasi PD). Non è un caso che sia subito giunta in soccorso del suo burattino l’Unione Europea. Si, proprio quella lì, che sta sterminando – a suon di guerre – mezzo mondo per qualche barile di petrolio, ma che trova allarmanti giudizi non completamente negativi su un “guerrafondaio”.
Ma l’elenco dei salvati non è ancora finito: c’è ancora da menzionare il desaparecidos mondo della destra italiana, la cui prova di esistenza è ormai affidata a qualche manifesto affisso qua e là. E che, grazie alla frase di Berlusconi, ora potrà nuovamente prodigarsi in gare di saluti romani, sospirando “Ah, quando c’era lui…!!!“.
Ci ritroviamo così uno scontro elettorale PRO DUCE VS ANTI DUCE, senza però aver capito per quale lista/coalizione sia candidato, il Duce. E proprio in questi momenti ci viene il dubbio che, forse forse, è proprio vero che si stava meglio quando si stava peggio.
Vincenzo Sofo
Feltri scrisse che sarebbe stato leghista. Probabile, ma correva il ’95 o il ’96, non ricordo di preciso.
Oggi sarebbe chavezista.
Articolo molto brillante. Condivido e trasmetto i miei complimenti.