PUR’IO VOGLIO SCHERZARE A BERLUSCONI
Benigni fa proprio ridere. E anche quando prende in giro Berlusconi, è simpatico. Al TALEBANO i belusconiani sono più rari che gli onesti in Parlamento… ciò premesso però, non possiamo non parlare un po’ del pietoso stato della satira italiana.
A me fa ridere solo Crozza. La Littizzetto insulta Silvio da Fazio, poi il giorno dopo in libreria ritratta: era ad una Mondadori a presentare il suo libro, edito dal Grande B: pecunia non olet eh Luciana? Benigni: il compenso milionario dello scorso Festival di Sanremo non l’avevi promesso ad un ospedale fiorentino? Te l’han detto che ancora non han visto un euro? I film che non ti sei autoprodotto te li ha pagati lui… se Silvio non fosse tornato non saresti tornato nemmeno te.
Purtroppo nessuno capisce che ad odiare il belusconismo si deve disprezzare ogni sua manifestazione: compresi questi vetero saltimbanchi fossilizzati nelle stesse identiche pantomime di dieci anni orsono. Le loro battute portano soldi in RAI? Secondo questa logica bisognerebbe allora fare in un altro modo ancora: facciam scrivere le battute a loro e le diamo da leggere in diretta alla Belen di turno, naturalmente svestita. Top share garantito.
Silvione, visti i successi elettorali, ebbe la fiducia di decine di milioni di persone, e di sicuro molti (in senso assoluto, non relativo) lo appoggiano ancora: invece che arroccarsi nella fanciullesca idea che facendoli sentire scemi per averlo votato votino altri, forse è meglio cercare di spiegare perché il modello che rappresenta non sia valido. Forse il problema è che l’antiberlusconismo ha sempre fallito proprio in questo: fa così tanto ridere tutti, che nessuno lo prende sul serio.
Ormai sentire qualcuno che ripete battute vecchie sull’arcoriano è rimasta l’unica vittoria per chi scontrandocisi ha ricevuto solo sconfitte. Cerchiamo di andare avanti, lo dico per favore.
Andrea Carbone
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