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La destra e l’amore per la riesumazione

Ultimamente l’ambiente della destra pare sempre più attratto dall’ipotesi di abbandonare la nave del Pdl, alla quale si erano aggrappati disperatamente – gettando in mare bagagli e idee – con la speranza di conquistare definitivamente i salotti del potere e il quale, però, li ha resi in pochi anni più disperati di prima: abbattuti prima dalla concorrenza dei cugini forzisti, poi dall’inesorabile crisi del partito di Berlusconi.

Ora, sempre mossa dalla disperazione, la destra ha risollevato la cresta ed è tornata a fare il giro dei quattro cantoni per professare la rinascita di un movimento capace di ritornare verso gli antichi valori. “Ritorno ad Itaca” si dice in giro, e ci stupisce che a farsi promotore di tale iniziativa siano Marcello Veneziani e Pietrangelo Buttafuoco, due validissimi intellettuali che avevano saputo prendere le distanze da un’ambiente vecchio, arido e reazionario. E che ora sembrano voler riproporre l’antica marmellata di partiti e di referenti politici ormai consumati.

Normale invece pensiamo che sia la voglia di Storace di diventare referente di tale realtà: La Destra, nonostante sia nata ormai 5 anni fa, non è riuscita ad avviare un progetto credibile (troppo concentrata sull’interesse personale del leader, il cui unico scopo è strappare la poltrona di sindaco ad Alemanno) e rischia – al prossimo giro – di restare nuovamente fuori dal Parlamento; nata in chiave profondamente anti-pidiellina/anti-berlusconiana, si è dovuta prostrare al Cavaliere per sopravvivere ed ora deve riciclarsi in qualche modo. Ecco allora Storace tendere la mano a La Russa (eh si, incredibile ma vero), un altro nemico contro cui la nascente Destra si scagliava. Nemico che necessita anch’egli di una via di fuga dal Pdl, che gli permetta la sopravvivenza nell’habitat politico. E poi via con gli altri highlanders della destra italiana…

Insomma, un progetto “nuovo” che è manovrato dalle solite mummie. Personaggi che, accomunati da arrivismo e anti-comunismo come unici valori, hanno sguazzato nel mare della politica senza nulla produrre e costruire, tranne bluff propagandistici volti a raccattare i voti di tutti quegli ingenui nazional-popolari abbindolati dalla favola della nascita di un nuovo movimento patriottico e sociale al termine del Kali Yuga. Peccato che siano loro i fautori di questo Kali Yuga…

E’ ora che questi vecchie, vuote e autoreferenziali caricature politiche vengano una volta per tutte abbandonati e che si smetta di credere nel miracolo della resurrezione/riesumazione di movimenti ormai defunti perchè venduti affossati dagli stessi che ora li ripropongono.

Chiunque creda nella Patria, nello Stato organico, nella difesa di tradizioni millenarie ed in una società non egualitarista e di ispirazione aristocratica, ha il dovere morale di eliminare definitivamente ciò che ha troppo palesemente e miseramente fallito. E di guardare a quei movimenti che si sono veramente fatti portatori di un progetto alternativo allo status quo, fondato su appartenenza, identità, tradizione e comunità. Il cui esempio più efficace è certamente la Lega Nord.

Vincenzo Sofo

 

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