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La Grecia fa tremare l’Europa

L’Europa dei banchieri annuncia terrore, noi gioiamo. Perchè ieri in Grecia è successo qualcosa che non sarà ignorato e che magari porterà cambiamenti inaspettati. I due partiti principali – Nea Dimokratia e Pasok – sono stati asfaltati: un crollo di consensi talmente imponente da non permettergli neppure di raggiungere la maggioranza necessaria per formare il governo. I partiti pro-rigore asfaltati dalla destra e dalla sinistra radicali, Alba Dorata e Syriza in primis.

La tornata elettorale sancisce la bocciatura impietosa del popolo greco per il servilismo filo-europeista dei propri governatori, che piegandosi alle vessazioni dei banchieri hanno ridotto sul lastrico milioni di persone. Che ora hanno deciso di affidarsi alle forze che, nel loro paese, si battono per l’indipendenza e la dignità del proprio Paese. Centrodestra e socialisti si sono subito affrettati a cercare di stringere un’alleanza che gli permetta di mantenere un seggiolino nella stanza dei bottoni, ma con percentuali del 18,9 e del 13,2%, si prevedono tempi duri per gli europeisti.

Le politiche di rigore/schiavizzazione dell’Ue e del Fmi andranno dunque a farsi benedire, mandate a monte dal popolo inferocito. La finanza trema, temendo che si possa verificare un Islanda-bis, ossia che la Grecia si tolga il cappio e decida di mandare a quel paese le banche e non pagare il debito. Ed ecco muoversi immediatamente i mercati, che subito dopo il voto hanno iniziato a muoversi verso il basso. Una sorta di minaccia, un’avviso di vendetta ai greci, che però ormai sembrano decisi a non voler più rispondere a questi diktat.

Il che spaventa non solo banche e finanza, ma anche i politici-marionette saliti al potere proprio in loro nome e per loro conto… a partire da uno dei personaggi più illustri di questa categoria di yes men, sua eminenza e nostro presidente del consiglio – Mario Monti. Che si dice preoccupato che i partiti emergenti in Grecia non garantiscano il necessario rigore… non siano così disponibili a farsi spremere. Quanto accaduto in Grecia (e in Serbia) è palese di quanto diventi difficile per l’Europa continuare ad imporsi come unica soluzione. Gli Stati le stanno voltando le spalle, iniziando a guardare a qualcuno che – in silenzio – sta creando un’alternativa al monopolio europeo-americano: la Russia, soprattutto dopo la riconferma di Putin.

Questo allarma i banchieri occidentali e i loro politici/sguatteri: perchè in presenza di un’alternativa, sempre più popoli si rifiuteranno di sottoporsi al giogo. Dando una speranza di resurrezione anche alla stessa Europa… quella vera.

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