QUANDO GLI EVOLUZIONISTI HANNO PAURA DEL CONFRONTO
LA SOSTANZA VINCE L’AUTORITA’
Quando leggo certe considerazioni resto prima di tutto un po’ basito e poi incredulo; la sufficienza con cui si manipolano le affermazioni e le questioni hanno dell’incredibile. Artista dell’interpretazione “creativa” di ogni notizia sul neodarvinismo e su tutto ciò che può essere considerato anti evoluzionismo è il professore dell’università di Pavia Daniele Formenti, valido soldato del nostro eroe prof. Telmo Pievani. Ed ecco che mercoledì 2 maggio sul sito dell’università di Pavia si legge (http://www-3.unipv.it/webbio/evol07/rassdarw12.htm):
“Lo dimostra il fatto che non circoli affatto la traduzione italiana (dichiarazione generale sulla creazione) di questo documento, votato all’unanimità dalla Commission on Creation dell’ASA (American Scientific Affiliation), composta da scienziati afferenti alle diverse religioni cristiane USA. Non abbiamo quindi in Italia una dichiarazione che certifichi che tutte le principali idee alternative alla teoria dell’evoluzione (Creazionismo della Terra giovane, Creazionismo della Terra vecchia, Evoluzionismo teistico e Disegno Intelligente) sono fra loro equivalenti e quindi valide in quanto rappresentative della diversità delle varie visioni. L’ASA, che “è un’associazione di scienziati americani dichiaratamente cristiani votati alla fedeltà alla Parola di Dio e alla piena integrità nello svolgimento della professione scientifica. … e si prefigge il compito di fornire consiglio alle chiese e alla società su come usare al meglio i risultati della scienza e della tecnologia e su come salvaguardare l’integrità del creato”.
> Solo in Italia può quindi succedere, come è successo qualche settimana fa in una serie di articoli pubblicati dal quotidiano on line “La Voce d’Italia”, di criticare e perfino sfidare (… su temi ancora misteriosi e che comunque non riguardano l’evoluzione biologica!!) esponenti autorevoli dell’attuale pensiero evoluzionistico. E questo senza nemmeno capire che avrebbero dovuto indicare a quale delle 4 principali ipotesi facessero riferimento. Non ci sono infatti dubbi che almeno 3 delle 4 ipotesi erano non dichiaratamente ben rappresentate nei 4 interventi, e qualcuno appoggiava ipotesi diverse anche solo in 24 ore, passando da Milano a Roma. “
Al termine della dichiarazione generale sulla creazione a cui fa riferimento Formenti si specifica quanto segue: “Questo documento sintetico è una buona piattaforma iniziale per studiare le varie posizioni nel cristianesimo americano di fronte ai risultati della Biologia evoluzionista contemporanea di matrice darwiniana. Non tutte le sfumature presenti in America risultano significative fra i teologi e i credenti europei. [N.d.T.]” cioè, spieghiamo al professore di Pavia, si auspica un dibattito su creazionismo ed evoluzionismo. Lo si auspica nel mondo cristiano perché, giustamente, è corretto comprendere alcune interpretazioni. Cosa ci sia di strano non si comprende, forse non si comprende bene la parola dibattito?
Il seguito è un commento all’ottima iniziativa di confronto apparsa sulle pagine del quotidiano on-line la voce d’Italia in cui è stato stimolato il dibattito tra evoluzionisti e anti evoluzionisti. Nelle diverse interviste pubblicate dal quotidiano è interessante leggere come i sostenitori del neodarwinismo non dicano sostanzialmente nulla a livello scientifico e non si faccia nessun tipo di riferimento a ricerche o prove sperimentali ed empiriche a dimostrazione dell’ipotesi da loro sostenuta. L’unico che, a mio avviso, ha motivo di essere menzionato a favore del neodarwinismo è il dott. Lorenzo Possenti. Sulle questioni sostanziali nulla, e Formenti, che lo sa bene, scrive nascondendosi dietro l’autorità: “perfino sfidare… esponenti autorevoli” dell’attuale pensiero evoluzionistico.
Il presidente dell’A.I.S.O (origini.info), Stefano Bertolini, ha solamente invitato il prof. Marco Ferraguti ad un dibattito pubblico come accade nel resto del mondo. I creazionisti continuano ad invitare gli evoluzionisti a dibattito, non è fatto inconsueto, anche se nella maggior parte delle occasioni gli evoluzionisti rifiutano l’invito! Nel 2011 l’organizzazione creazionista C.M.I. (Australia) ha invitato per ben due volte gli evoluzionisti in un confronto televisivo. Il paladino mondiale dell’evoluzionismo, Richard Dawkins, ha partecipato a diversi dibattiti con esponenti creazionisti.
Caro prof. Daniele Formenti è la sostanza che conta e non l’autorità; sulla sostanza delle considerazioni poste dagli anti evoluzionisti ancora nulla, niente, nisba, solo chicchere senza mai nulla di concreto da parte dei professori che difendono il modello naturalista sulla nostre origini. Noi attendiamo risposta dal prof. Marco Ferraguti sulla questione sollevata da Bertolini che qui di seguito riporto nuovamente:
Si pone un nuovo quesito: il neodarwinismo sostiene che nuove informazioni genetiche foriere di maggiore complessità nascano da mutazioni positive. Ad oggi quali sono gli esempi più importanti a sostegno di questa spiegazione?
“Sono rimasto sorpreso nel leggere che Ferraguti parli di selezione naturale in grado di selezionare le mutazioni. Mi sembrava fosse una cosa conosciuto da tutto il mondo scientifico che la selezione naturale non può agire direttamente sul genotipo, ma solo sul fenotipo. Non solo il progetto ENCODE ha completamente confutato il concetto fondamentale per l’evoluzione, che il DNA spazzatura non esiste, ma che addirittura il 95% delle trascrizioni funzionanti non indicano alcuna evidenza di pressione selettiva. (Encyclopedia of DNA Elements pilot project, Birney, E., et. al., Identification and analysis of functional elements in 1% of the human genome by the ENCODE pilot project, Nature 447: 799–816, 2007.) Mutazioni non vengono conservate dalla selezione naturale: mutano con un andamento medio. L’evoluzione necessità matematicamente di DNA spazzatura, insistendo che il 97% è non-funzionante, cioè spazzatura. Il progetto ENCODE ha scoperto che più del 98% è funzionante e le parti non codificanti sono addirittura più importanti, così crolla anche questa icona dell’evoluzione. Quando Ferraguti parla dell’evoluzione degli spinarelli è interessante che per la sua dichiarazione “Alcune di queste varianti genetiche erano già presenti nelle popolazioni ancestrali”, perciò cosa centra l’evoluzione? Per quanto le “mutazioni nuove”, l’antievoluzionista non nega l’esistenza di mutazioni, solo il fatto che queste aggiungono nuove funzioni, perché i spinarelli sono rimasti spinarelli! Come i fringuelli possono produrre nuove specie di fringuelli e zanzare nuove specie di zanzare (esempio del Culex molestus nelle gallerie del metro di Londra che sono rimaste isolate dalla popolazione parentale in superficie (Culex pipiens), ma sono sempre rimaste zanzare!)”
Fabrizio Fratus
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