SANTA MONICA
di Claudio Boccassini
È vero che una denuncia non si nega a nessuno, come del resto neppure una querela. Non sia mai.
È altrettanto vero che se il denunciante/querelante è la sig.na Monica Rizzi, una ragazzina di 43 anni che da tempo immemore si fa chiamare Dottoressa, allora la cosa si fa appetitosa. Ma cosa o chi avrà mai da denunziare la Consigliera? Una persona così limpida e sincera che millantava titoli accademici senza averne neppure lontanante il diritto di arrogarsene?!
La sig.na Rizzi è tutta arrabbiata perché dei ragazzi dell’MUP (Movimento Universitari Padani, ndr) e della Valcamonica hanno esposto striscioni ingiuriosi, diffamatori, spregevoli, offensivi, calunniosi, mendaci, volgari, altriaggettivicheesprimonocosebrutte recanti le seguenti scritte: “Monica sei falsa come la tua laurea”, oppure, ancora peggio, un ripugnante “Le nostre lauree sono vere!”.
Alla luce di questi striscioni, la rabbia della sig.na Rizzi è più che giustificabile. Chi non si sentirebbe offeso da uno striscione come “Le nostre lauree sono vere!”… e la denunzia parte da se. La querela è immediata.
Alla luce di questo, senti, Monica, detto tra me e te… “Ciapa su camel, ciapa la barca, ciapa al piroscafo e turnet a ca’. Fora di bal!” (Cit. P.G. Prosperini)
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