Il neodarwinismo è falsa scienza

di Fabrizio Fratus

Quando si leggono le interpretazioni di dati da parte di studiosi e scienziati evoluzionisti si ha subito un attimo di difficoltà, non per le argomentazioni che sono pretestuose e decisamente poco veritiere ma per il tono saccente che li  contraddistingue . L’obiezione principale che mi sovviene è che sicuramente gli evoluzionisti non hanno compreso bene cosa sostengono gli anti-evoluzionisti e i creazionisti. Come dimostrato in più incontri, dibattiti, trasmissioni tv e radiofoniche oltre che articoli la posizione è molto diversa da quella che viene divulgata da parte della “nomenclatura evoluzionista”.

Gli anti-evoluzionisti ritengono che la teoria di Darwin non appartiene alla scienza. Ho scritto molto su questo argomento e, a sostegno della tesi,  ho citato Margherita Hack convinta anche lei dell’inopportuna strada perseguita da parte degli atei evoluzionisti nel volere negare l’esistenza di DIO tramite la scienza e quindi con il neodarwinismo. Non solo gli evoluzionisti fraintendono la posizione anti-evoluzionista ma ne stravolgono il reale pensiero come si può verificare sui siti di divulgazione scientifica italiani gestiti da professori come  Daniele Formenti che, sul sito dell’università di Pavia, con riferimento al contraddittorio tenutosi a Roma, ha scritto che non si capisce la mia personale posizione. Credo sia, in realtà, una posizione semplice:

la teoria di Darwin non è scienza sperimentale ed empirica, quindi non va insegnata come tale, è un dogma materialista sviluppatosi in oltre 2000 anni di storia. Il neodarwinismo è una religione su cui si fonda il pensiero ateo. La teoria di Darwin, in questi 150 anni di ricerche è stata rivista, rimodellata, rimaneggiata etc. etc. è una religione e non una scienza.

Lo sostengono molti scienziati tra cui il famoso M. Ruse (Prof. di filosofia e zoologia) in How evolution became a religion: creationists correct National Post, pp. B1,B3,B7 May 13, 2000 dichiarando:  

“L’evoluzione viene promossa dai suoi praticanti come più di solo scienza. L’evoluzione viene promulgata come una ideologia, una religione secolare – una completa alternativa al cristianesimo, con significato e moralità. Sono un evoluzionista fervente ed ex-cristiano, ma devo ammettere … che chi si attiene alla lettera ha assolutamente ragione. L’evoluzione è una religione. Era vero dell’evoluzione all’inizio, e lo è vero ancora oggi”.

Lo stesso Sir Julian Huxley, architetto del moderno neo-darwinismo ha chiamato l’evoluzione una “religione senza rivelazione” e scrisse un libro con questo nome Religion Without Revelation, 2nd edition, 1957. Nel suo libro  ”Essays of a Humanist (New York: Harper and ‘Row, 1964), p. 222, Huxley  enfaticamente dichiara che dobbiamo cambiare “la forma del nostro pensiero religioso da uno che si centra su Dio in uno che si centra sull’evoluzione“. 

Cito anche W.H. Thompson: “questa situazione, dove uomini si riuniscono nella difesa di una dottrina che non sono capaci di definire scientificamente, e ancor meno di dimostrare con rigore scientifico, tentando di mantenere il suo credito con il pubblico attraverso la soppressione della critica e l’eliminazione delle difficolta’, è anormale e indesiderabile nella scienza”.

Per comprendere meglio la storia del pensiero che ha portato alla “vittoria” della religione atea su quella creazionista nell’ambito della scienza rimando al testo “Intelligent Design, il ponte fra scienza e teologia” di William Dembsky (Ph.D. in matematica, Ph.D. in filosofia, laurea in teologia e psicologia, ha ottenuto diverse borse di studio dalla Fondazione nazionale per le Scienze –USA-, ha lavorato presso diverse università e per  MIT). Il mondo antievoluzionista, che comprende Creazionisti e non evoluzionisti, sostiene che se il neodarwinismo non debba essere insegnato nelle materie scientifiche ma, al massimo, in quelle di tipo filosofico. Gli evoluzionisti ci spiegano che non vi è nessuna alternativa scientifica alla teoria di Darwin; per forza, rispondo io, il neodarwinismo non è scienza, quale alternativa va proposta nel campo delle scienze naturali se la materia del contendere non appartiene al “mondo” della  scienza? Molte volte ci capita di leggere considerazioni riferite al nostro mondo, cioè a quello anti-evoluzionista e creazionista, che siamo in uno stato confusionale… Rispondo che in confusione o in “malafede” sono tutti coloro che si rifanno al neodarwinismo in qualsiasi forma esso si presenti, come si può ancora sostenere una teoria che è senza un’origine (nascita della vita) un sua spiegazione sistematica e sperimentale (trasformazione di una specie in un’altra) e un rappresentazione empirica dell’avvenuto sviluppo da parte di un organismo biologico in un altro?

Siamo al punto che moltissimi studiosi continuano a sostenere che l’uomo discenda da scimmie primordiali senza dare nessun tipo di spiegazione su fatti importanti come la modifica contemporanea della stazione, del cervello, della Faringe, del sistema nervoso etc.. Oltre alle insormontabili differenze intellettuali tra scimmia e uomo, capacità come pensiero, libero arbitrio, creatività, coscienza etc.

I sopra citati brevi esempi riportati sono elementi che contribuiscono a debellare all’origini ogni ipotesi materialista sull’origine dell’uomo da altra specie vivente.
I sostenitori della favola materialista credono che le mutazioni siano in grado di sviluppare nuove informazioni, tale asserzione è assolutamente assurda quanto stupida; le mutazioni sono solamente l’errore della riproduzione del DNA, solo un fervente fanatico può sostenere che l’accumulo di errori possa generare un qualcosa di sensato. L’irrazionalità della teoria neodarwiniana vuole fare credere a tutti noi che errori continuati e indiscriminati possano generare, nell’arco di lunghissimi tempi, nuove informazioni; mutazioni e selezione naturale avrebbero sviluppato organismi sempre più complessi sino alla creazione di specie diversificate in continua evoluzione; dove sarebbero le “prove”, non le interpretazioni, di questa fantasiosa verità scientifica?

La selezione naturale è una forza eliminativa, riduce le informazioni del codice genetico, appiattisce la biodiversità. Per comprendere come gli stessi evoluzionisti “chiaccherano” di cose che sanno bene non essere possibile dimostrare basta cercare sui canali di Youtube la famosissima intervista a R. Dawkins. L’intervistatore chiede allo “scienziato” se è in grado di presentare una sola mutazione in cui si ha un aumento di informazione. R. Dawkins, dopo ben 17 secondi di silenzio in cui resta con l’espressione ebete, chiede di spegnere la telecamera… Ripresa la registrazione, il più famoso divulgatore neodarwinista al mondo cambia argomento. Ecco le argomentazioni degli evoluzionisti quando si fa riferimento a prove e dati reali, cioè verificabili, non ci sono.

Sino ad ora le previsioni del mondo neodarwinista sono state smentite, mentre quelle di coloro che si opponevano alla teoria sono state sempre confermate.

·         Gli evoluzionisti hanno sostenuto, in passato, che gli organismi unicellulari fossero delle semplici gocce di “protoplasma”, come scriveva Huxley in contrapposizione all’ipotesi di Paley sostenitore del disegno intelligente. Oggi sappiamo che non sono primitivi e tanto meno semplici, sono capolavori, vere e proprie macchine molecolari. 

·         Darwin sosteneva che lo sviluppo embrionale fosse influenzato da fattori esterni, al contrario è un progetto incorporato negli esseri viventi. 

·         Cuvier sosteneva che i fossili fossero distinti e separati, infatti come è dimostrato da tutti i fossili ritrovati non vi è nessun tipo di possibilità nel ricostruire qualsiasi tipo di albero che preveda una gradualità temporale e morfologica come sostenuto dagli evoluzionisti.

·         La variabilità che si può osservare non si genera  da variazioni casuali ma solamente da rimescolamento genetico

·         La variabilità è limitata e oscillante e non illimitata come vogliono farci credere i neodarwinisti

·         La selezione naturale elimina e non contribuisce in nessuna maniera a sviluppare nuove informazioni.

 Queste sono solo alcune prove di come gli evoluzionisti hanno sbagliato e, al contrario, i sostenitori del creazionismo hanno avuto ragione. Sono fatti e non ipotesi speculative. Gli esempi riportati qui sopra sono solo alcuni.

Gli evoluzionisti dovrebbero spiegarci molte cose con prove scientifiche e non con la risposta: è l’unica teoria scientifica plausibile, non vi è alternativa. Questa non è una posizione accettabile, non è scientifica, è un’accettazione di fede, una volontà aprioristica nel credere in qualcosa senza poterlo spiegare con prove giudicabili da tutti. E’ un atto di arroganza e di violenza inaudita già manifestata da K. Popper quando dichiarò:

“Ogni teoria, anche una teoria scientifica, può diventare una moda intellettuale, un sostituto per la religione, un dogma dietro cui trincerarsi”.

 Ma non solo, Karl Popper, ha anche detto: “Il vecchio imperativo per l’intellettuale è: sii una autorità. Sappi tutto quel che c’è da sapere nel tuo campo. Una volta che sarai riconosciuto come un’autorità, la tua autorità sarà protetta anche dai tuoi colleghi, che tu dovrai naturalmente proteggere a tua volta. Non occorre sottolineare che questa antica etica professionale è stata sempre intellettualmente disonesta. Essa conduce ad occultare gli errori per amore dell’autorità”.

E’ quello che si è verificato con l’ipotesi neo-darwiniana, entrambe le affermazioni di uno dei massimi filosofi della scienza della storia di tutta l’umanità si sono verificate. Perché è successo questo? Ce lo spiega benissimo un altro famosissimo genetista evoluzionista, Richard Lewontin prof. di genetica ad Havard e amico personale del famoso prof. Gould:

“Noi difendiamo la scienza nonostante l’evidente assurdità di alcune delle sue affermazioni, nonostante essa non riesca a realizzare molte delle sue stravaganti promesse sulla salute e sulla vita, nonostante la tolleranza della comunità scientifica per delle favole immaginarie prive di verifica (evoluzionismo), perché abbiamo un impegno aprioristico, un impegno materialista. Non è che i metodi e le istituzioni della scienza ci obblighino ad accettare una spiegazione materialista dei fenomeni, ma al contrario, siamo costretti dalla nostra adesione aprioristica alle cause materiali a creare un apparato d’investigazione ed una serie di concetti che generano spiegazioni materialistiche; non importa quanto contro intuitive, non importa quanto  mistificanti per i non addetti ai lavori. Non solo, ma tale materialismo è assoluto, perché non possiamo aprire la porta al piede divino”. La citazione  è ripresa da “Billions and billions of demons”, The New York Review, 9 January 1997, p. 31.

La teoria dell’evoluzione della specie è al suo tramonto, in Italia la situazione è ancora più preoccupante del resto del mondo, chiusi in una trincea a difendere la posizione antiscientifica, i neodarwinismo, non si accorgono che fuori dai patri confini del provincialismo italiano la letteratura scientifica che nega la scientificità al neodarwinismo è in continuo aumento. Sono ormai moltissimi gli scienziati, anche non creazionisti, che cercano altre strade di studio, altre teorie ed ipotesi su cui basare una ricerca sulla nostra origine.

Non credo servano altre parole per spiegare quello che è successo e che sta succedendo; vi sono scienziati che hanno costruito una carriera su una favola incredibilmente suggestiva, l’hanno spacciata per verità assoluta senza possibilità di essere messa in discussione, ma i tempi sono cambiati.

1 Commento su Il neodarwinismo è falsa scienza

  1. Gianni Siena // 5 marzo 2011 alle 17:45 // Rispondi

    La mancanza di realtà scientifica dell’evoluzione si evince dal trattamento che i suoi adepti rivolgono alla creazione descritta in Genesi 1.
    Nel pensiero dell’apostolo Pietro(II Pietro 3) si legge di un cosmo antecedente al diluvio(=Genesi 1).
    Segni caratteristici d’esso sono una sola terra estesa quanto un emisfero e posta a nord del paneta terra.
    Il centro geografico d’esso era la zona di Gerusalemme: le ricostruzioni della pangea evidenziano questo fatto. Nel salmo 43.8 il monte Sion(=spianata delle moschee) è descritto, in termini religiosi ma geograficamente esatti,come l’estremo nord sacro e dimora di Dio di tutta la terra. Questo salmo scritto dai cantori, figli di Coreh, contiene un’importante verità che trascina con se altre conseguenze scientifiche.
    Siamo nel periodo della monarchia giudea(X/VI secolo aC),esso non può essere vero per quel periodo ma riferito all’epoca prediluviana che gli evoluzionisti accantonano intenzionalmente rivela tutta la sua veridicità.
    Anche la forma iniziale dell’universo trova una singolare anticipazione nei miti degli antichi: Dio visto nell’atto di creare i cieli e la terra da un “uovo primigenio o cosmico”.
    I satelliti hanno elaborato, partendo dalla radiazione residua dell’universo, la mappa del cosmo poco prima del big bang…UNA FORMA A UOVO!
    Nel 1995 la stampa diede la notizia che nella costellazione della vergine furono scoperte STELLE PIU’ VECCHIE DEL BIG BANG…(Gian Piero Borella, Big Sbang, settimanale Panorama)
    Cosa significa questo?L’UNIVERSO ESISTEVA AL MOMENTO DEL GRANDE SCOPPIO.
    L’universo è, paradossalmente, più antico delle datazioni evoluzioniste attuali: i sei-settemila anni della cronologia biblica coprono un periodo ben più antico delle datazioni “scientifiche”.
    Il big bang segna drammaticamente la fine del mondo in cui vissero i nostri antenati prediluviani: quel cosmo nel quale Adamo conobbe la sua caduta.
    Su questo punto affermo il mio più totale “stupore”: ogni volta che ho cercato d’affrontare il tema della creazione, usando questi argomenti e dimostrandoli con dati tratti dalla storia e dall’archeologia, ho ricevuto spesso insulti e scherni…raramente aperture e disponibilità al dialogo. Eppure volevo condividere le fonti da cui traggo gli argomenti: per mostrarne l’esattezza.
    Nel 1492 Colombo sbarcò a Hispaniola nei Caraibi convinto d’essere in Giappone. Era partito da Palos convinto di attraversare l’unico oceano della terra: ai suoi giorni la concezione tolemaica divideva la terra in due emisferi esatti.
    Tolomeo non ha mai detto che la terra fosse piatta ma insegnava il contrario.Sosteneva solo che essa fosse il centro del cosmo ruotante intorno. Nel II secolo questo era un errore ma non sappiamo se nel mondo “negato” dalla teoria dell’evoluzione fosse l’architettura di quel cosmo.
    Non esistono modelli del genere, ci vogliono propinare l’esistenza di inesistenti “antenati” scimmieschi ma chiedere loro(agli evoluzionisti) di indagare su una realtà-per loro scomoda!- ch’è testimoniata dai migliori testi della nostra tradizione(Bibbia e Cultura ellenistico_romana)…”non sia mai”!
    Perciò ho rinunciato a dialogare con persone incapaci di vedere oltre le menzogne(evidenti) di una filosofia che vuol negare l’esistenza di Dio.Personalmente sono un cristiano di fede evangelica e con la passione per la storia e la geografia…trovo strano che si debba credere in epoche mai accadute mentre è posta una preclusione ideologica(spacciata per scientifica) sulla possibilità di verificare se il mondo prediluviano sia realmente esistito: io ne ho le prove…se qualcuno è interessato sono disposto a condividere le mie conclusioni.

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