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Casini l’ubriaco

di Andrea Carbone

Tutti o quasi sappiano come cammina chi ha bevuto troppo, ovvero ondeggiando da destra a sinistra.  E’ recente la notizia che l’UdC, con grande fastidio di molti degli esponenti di Futuro e Libertà, stia tenendo stretti contatti con Bersani e il gruppo dirigente del Partito Democratico.

Tra mille e mille vicende un partito di centro filocattolico esiste dal 1919, e giusto per fare un elenco molto approssimativo esso è stato alleato col PCI, diverse volte, col Partito Liberale, quello Repubblicano, il PSI, AN, Forza Italia, centrosinistra dalemiano, Lega Nord, PdL: a colpo d’occhio ci si accorge benissimo che non si tratta certo di un percorso politico lineare. E questo per citare solo alcuni esempi eclatanti in cui tante parole dette siano state disattese. Barcollando prima o poi si cade…

Veniamo pero’ ora al contingente. Verrebbe da chiedersi quale possa essere l’appeal elettorale di un partito come questo, che una linea politica, parrebbe, non ce l’ha (solo oggigiorno?) : in effetti le elezioni confermano da tempo una flessione e una continua tendenza negativa. Restringendo il discorso a Milano, secondo i sondaggi più recenti anche la scelta di rinvigorire la propria politica con una, o due, nuove alleanze è servita a poco, tanto da far seriamente pensare che un partito che sostenga di arrivare al 10% possa effettivamente contare su poco più della metà (senza voler dar seguito a chi addirittura indica UdC e FLI a 5%).

Il ruolo che l’UdC potrà avere nel futuro sarà molto ridotto: la perdita di consensi, a favore sì del PDL ma soprattutto della Lega, già da tempo in corso, non può che aggravare ulteriormente una situazione in cui il suo peso politico scemi ineluttabilmente, portandolo da essere baluardo contro l’avanzata del comunismo sovietico a cimelio storico. In quest’ottica è evidente che provvedimenti limitati come la ricerca di un nuovo bacino elettorale grazie all’amicizia di questo o quel partito di destra-sinistra, già attualmente disfunzionali, perderanno definitivamente efficacia.

Viene comunque confermata un’ipotesi: se nel partito di Casini non si sa quanto pane si veda, di vino ce n’è sicuramente in abbondanza.

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