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Egitto: ecco chi si nasconde dietro Mubarak

di Vincenzo Sofo

L’Occidente non perde il vizio. Quell’odiosissimo vizio di intromettersi sempre nelle faccende altrui, convinto di avere chissà quale autorità per rompere le palle a tutto il mondo. Un pò come le ragazine viziate che pretendono di essere sempre al centro dell’attenzione, anche fuori dal contesto familiare. Un famoso detto popolare recita “chi si fa i fatti suoi campa 100 anni”… qualcuno ogni tanto dovrebbe ricordarlo a Obama e soci.

Gli Stati Uniti hanno il cruccio della democrazia (anche se, in realtà, proprio loro rappresentano il fallimento della stessa, basti vedere la percentuale ridicola di votanti ad ogni elezione). Ci credono talmente tanto che vogliono imporla ovunque, anche alle popolazioni che proprio non ne vogliono sapere. Ci credono talmente tanto che sono disposti a muover guerra, a far ammazzare i propri (e i nostri) soldati oltre che ad uccidere migliaia e migliaia di civili. Ci credono così tanto che, pur di eliminare chi secondo loro ostacola l’esportazione della democrazia americana, sono disposti ad instaurare in quei paesi regimi dittatoriali e criminali… ovviamente a tutela della democrazia.

Così hanno fatto gli Stati Uniti (e il suo servo, l’Europa) in molti posti, tra i quali vi è l’Egitto. Ovviamente i media si guardano bene dal ricordarlo, ma proprio il perfido e dispotico Mubarak fu messo al potere dai nostri amici americani, che lo riempirono di soldi e gli fecero concessioni di ogni sorta (crimini inclusi) pur di avere lì un proprio maggiordomo da muovere contro l’Iran e a favore di Israele.

Ma la popolazione, dopo anni di soprusi ed ingiustizie, è scoppiata in una rivolta che ha tutta l’aria di essere indomabile perchè alimentata dalla disperazione e dalla voglia di libertà. Obama, che tanto stolto non è, ha capito che il suo Mubarak è spacciato e che difendere la sua posizione vorrebbe dire rivelare di essere il fautore di quella dittatura… meglio scaricare l’amico e tentare di guidare la rivolta. In questo modo sarà più facile, al momento dell’instaurazione di un nuovo governo egiziano, far valere la propria volontà.

Gli americani, accecati dalla loro ossessione per la democrazia (o per il controllo mondiale o per il petrolio o per ciò che volete) hanno sempre faticato a mettersi in testa un concetto ancor più banale ma più importante di quello democratico: il diritto di un popolo di autodeterminarsi. Concetto che peraltro sembra essere estraneo ai nostri capi europei, che preferiscono restare servi fedeli degli Usa piuttosto che lavorare per la creazione di un’Europa forte, unita ed indipendente.

L’Europa è bella perchè serve alle banche. Per il resto, chissenefrega.

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