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Elezioni e poi governo Tremonti/Maroni

di Fabrizio Fratus

Il capo della Lega Nord non è sicuramente persona che le manda a dire e il messaggio lanciato durante la una festa “Berghem Frecc”, è decisamente chiaro e nessuno, nel PDL, può dire che non ha “sentito”.

“Siamo nella palude romana, ma siamo ancora vivi e stiamo combattendo. Alla fine chi la dura la vince. Ho sentito Berlusconi alla tv che parla di grandi riforme e numeri in eccesso: non è proprio così, perché i numeri scarseggiano”.

La Lega vuole il federalismo e sa che il problema è nelle commissioni dove, con l’uscita del FLI dalla maggioranza: “se andassimo oggi a forzare in certe commissioni -magari il federalismo verrebbe bocciato. Dobbiamo dunque far passar del tempo, perché ci sia il tacito assenso fino all’ultimo passaggio in consiglio dei ministri: non muoriamo anche se si ritarda un po'”.

Il progetto del Senatur è semplice, stiamo schisci e approviamo il federalismo, poi, subito dopo, elezioni anticipate. Bossi si è scagliato anche contro i giornali di centro Destra e le baggianate che scrivono urlando ai sui militanti che: “Bisognerebbe che i giornali sparassero meno, secondo me i giornali farebbero bene a vendere un po’ meno copie e non fare troppo casino, perché poi i problemi che fanno contro Fini ce li sorbiamo in commissione: se uno viene attaccato tutti i giorni, non è favorevole a quello che noi proponiamo, anche se non c’entriamo assolutamente niente”.

Al governo, Roberto Maroni e Giulio Tremonti vogliono andare ad elezioni il prima possibile; la volontà nasce dal semplice fatto che la Lega prenderebbe una valanga di voti e poi, al massimo – nel caso non si riuscisse a costituire una maggioranza con Berlusconi presidente – si potrebbe proporre una guida del futuro governo con lo stesso Roberto Maroni o con Giulio Tremonti, i due ministri che sono ben accolti anche da altri partiti non in maggioranza.

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