La partita interna alla sinistra per le prossime comunali
di Claudio Boccassini
Siamo ai primi di dicembre e ancora il puzzle delle elezioni che si terranno a Milano in primavera non si è composto. Non si sa neppure quando si voterà: si parla dell’8 maggio, ma tutto dipende da cosa accadrà a Roma. Neppure gli schieramenti sono chiari… anche qui incide l’incertezza sul governo.
La partita più importante si giocherà attorno ad Albertini. L’ex sindaco di Milano, come avevamo già annunciato molto prima della sua conferma, ha deciso di ricandidarsi per il terzo polo. Creando scompiglio sia nel centrodestra sia nel centrosinistra. E facendo improvvisamente scricchiolare le sedie della Moratti e di Pisapia.
Se i casini (senza C maiuscola) tra finiani e berlusconiani sono quelli più appariscenti, un’altra battaglia si sta combattendo tra Partito Democratico e Sinistra e Libertà: seppur lontano dai riflettori, il suo esito potrà determinare il prossimo sindaco di Milano.
Le primarie del Pd sono state un flop storico dal punto di vista della partecipazione dei cittadini. Ma la vittoria di Pisapia ha avuto effetti immediati e di non poco conto. Rappresenta una vittoria di Nichi Vendola, che in questi ultimi mesi ha messo su una strategia finalizzata a colpire il Pd nelle città chiave. Se Pisapia dovesse diventare addirittura sindaco, sarebbe una tragedia per il partito di Bersani, che si vedrebbe scavalcato dall’alleato minore proprio nella capitale morale (ed economica) d’Italia.
Ecco perchè, come avevamo preannunciato diverse settimane fa proprio su questo blog, l’opzione Albertini fa gola alla dirigenza del Pd… oltre ad accontentare l’ala più moderata e cattolica del partito. Il terzo polo è cosciente della situazione, perciò è andato in pressing asfissiante sull’ex sindaco. In caso di accordo, la Moratti sarebbe spacciata.
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